Il De Simone è un fortino ma solo 7 punti in trasferta. E da 180 minuti, niente gol fuori casa

Nove giornate di campionato sono poche per azzardare un trend definito, ma sufficienti per cogliere delle indicazioni. Balza agli occhi, ad esempio, la differenza di rendimento del Siracusa in casa ed in trasferta. Il De Simone, in questo primo scorcio di stagione, è il fortino azzurro: 4 partite, altrettante vittorie. Nessuno ha portato via nulla dall’impianto della Borgata, se non l’amaro calice della sconfitta. E vale anche per la Reggina diretta concorrente. Se valessero solo le partite casalinghe, il Siracusa sarebbe secondo dietro alla Scafatese con 12 punti ma con una gara in meno tra le mura amiche rispetto ai campani. Quindi virtualmente primo. Dietro Reggina (10) e Vibonese (9).
In trasferta, invece, la truppa di Turati balbetta ed ha portato a casa 7 punti in 5 incontri (due vittorie, un pareggio, due sconfitte). Esattamente come la Scafatese (che però ha giocato 4 volte fuori casa), la Nissa e la Nuova Igea ma lontano dallo score esterno di Vibonese (11) e Reggina (9). Anche il Sambiase fa meglio in trasferta (8 punti).
Ecco perchè gli azzurri – a dispetto delle previsioni – non sono ancora “in controllo” del girone I. C’è evidentemente da migliorare il bottino esterno, magari con un atteggiamento corsaro e meno attento al bello ed all’eventuale geometria però dannatamente concreto. E pure “sporco”, se serve. I campionati – banalmente – si vincono anche passando attraverso quelle partite apparentemente inchiodate sullo 0-0 e poi vinte con un unico guizzo, un episodio. Che va cercato, costruito, sfruttato senza troppi lazzi.
L’ultima settimana non è stata tra le migliori, per il Siracusa. E dire che l’infrasettimanale con l’Acireale aveva anche regalato il momentaneo primo posto in classifica (sempre distante un punto, per carità). In mezzo però a due prestazioni diverse, eppure entrambe mal digerite dalla tifoseria: la brutta sconfitta di Locri ed il debole pari di San Cataldo. A Locri, inoltre, sono arrivati 2 dei 3 gol totali subiti dalla retroguardia azzurra, la migliore del torneo nonostante quello scricchiolio.
Semmai sono da annotare alla voce “problema” i 180 minuti di digiuno degli avanti del Siracusa lontano dal De Simone. Anche perchè Locri e Sancataldese non hanno certo reparti arretrati inviolabili: i calabresi hanno subito 8 gol, quasi uno a partita (e ne hanno segnati 8, 2 al Siracusa); la Sancataldese ha incassato 11 reti, oltre una a partita di media. E forse questi sono i numeri su cui servirebbe qualche riflessione in più in casa azzurra. Gli alibi non mancano e, fortunatamente, neanche tempo e modo per riprendere a marciare davanti a tutti, rivedendo quello che – sin qui – ha funzionato meno del previsto.