Il delitto di Avola: trappola mortale per Andrea Pace, raggiunto da 5 proiettili
Doveva essere un agguato mortale quello di via Neghelli, ad Avola. Chi ha atteso sotto casa Andrea Pace, nella notte tra l’11 ed il 12 giugno, lo ha fatto col preciso intento di ucciderlo. Una sorta di piano studiato con una precisa e mortale finalità.
Il ragazzo è stato raggiunto da cinque colpi d’arma da fuoco: 4 alla schiena ed uno in fronte. Ma sarebbero stati una decina in totale quelli esplosi, da lontano e da distanza ravvicinata. Sono alcuni degli elementi emersi dall’autopsia disposta dalla Procura di Siracusa ed eseguita dal medico legale Veronica Arcifa.
Andrea Pace non viene considerato contiguo ad ambienti criminali locali. Le indagini, pur senza trascurare alcuna pista, starebbero concentrandosi in particolare sulla sua vita privata. Sotto la lente degli investigatori anche la relazione con la ex compagna e dalla quale era nata una bambina.
La donna lo aveva denunciato per stalking e per questo Andrea Pace era finito ai domiciliari lo scorso anno e poi a Torino, ospitato da parenti, per un salutare cambio d’aria. Da chiarire i contorni di quella relazione, certo turbolenta, e forse non del tutto conclusa. Una eventualità che potrebbe aver creato malumori e fastidi al di fuori della (ex) coppia. Una delle ipotesi, in una indagine che non vuole trascurare alcun dettaglio per arrivare a fare piena luce su quanto accaduto in via Neghelli.