Il feretro in piazza? Idea di un imprenditore: “Ho voluto dare un segnale forte”

L’immagine ha colpito. Un feretro in piazza, a simboleggiare la morte di imprese ed attività sotto il peso del caro energia e dell’aumento dei prezzi in ogni settore. Il gesto, provocatorio e spiazzante, non era stato concordato con gli organizzatori del sit-in. Ne è però, a suo modo, divenuto il simbolo.
E’ stato frutto dell’iniziativa di un imprenditore siracusano del settore della ristorazione, Seby Scalisi, proprietario di una pizzeria a Belvedere e due bar tra Siracusa ed Augusta, con una quarantina di collaboratori e dipendenti.
“Ho voluto dare un segnale forte. Ormai non sappiamo più se dovremo chiudere tra due mesi o se riusciremo a vedere l’anno nuovo. Solo ad Augusta, nell’ultimo trimestre, ho pagato circa 45mila euro di energia elettrica. Lo scorso anno, nello stesso periodo, ne pagavo 7.500”, racconta Scalisi a SiracusaOggi.it. E allora ha voluto portare in piazza quella bara, funerale laico del commercio e dell’imprenditoria schiacciati da una crisi speculativa che ha rari precedenti.
“Aumenta tutto, ogni giorno aumenta qualcosa. Così non si può andare avanti. E certo non possiamo fare rincari continuati ai clienti. Come farebbero anche loro ad acquistare? Adesso lo zucchero: da 65 centesimi schizza a due euro. La farina è alle stelle, l’olio, il prosciutto e le mozzarelle raddoppiate. Ma che dovremmo fare?”, si sfoga.
Purtroppo le risposte sono obbligate. “Dovrò fare una riduzione di personale. E lo dico a malincuore. Poi ancora dovrò ridurre le ore di apertura e magari aumentare le giornate di chiusura settimanali. E dopo non rimarrà altro che chiudere e basta, altrochè”, ci racconta l’imprenditore.
Tutta colpa della guerra? “Chi ci crede più”, risponde secco Scalisi. “Siamo tutti vittime di una speculazione economica senza freni”.