Il futuro del Ciapi di Priolo e dei suoi lavoratori: sopralluogo dell'assessore Scavone

 Il futuro del Ciapi di Priolo e dei suoi lavoratori: sopralluogo dell'assessore Scavone

Il Ciapi di Priolo e il ruolo della formazione: si torna a discutere del futuro della struttura. Oggi l’assessore regionale del Lavoro, Antonio Scavone, ha visitato i luoghi, accompagnato dal commissario Barresi e della deputazione regionale siracusana.
“Mi aspettavo che non ci si limitasse ad una visione dei luoghi ma magari anche ad una qualche idea concreta per il futuro dell’ente”, dice Stefano Zito (M5s), presente al sopralluogo. “L’assessore ci ha solo chiesto proposte che, peraltro, avevamo già presentato a giugno 2019 in commissione. Gliele faremo comunque avere. Il problema però è che il tempo scorre. A novembre i lavoratori rischiano di ritrovarsi senza stipendio, se non arriva la necessaria variazione di bilancio. Nove lavoratori senza retribuzione per due mesi sarebbe grave. Ci vuole più coraggio e maggiore decisione. Oltre che un vero piano di rilancio dell’ente che, altrimenti, non si capisce a che serva”.
Anche la deputata regionale Rossana Cannata (FdI) ha seguito questa mattina la visita al Ciapi. “Si è trattato di un appuntamento per visionare la realtà dell’ente, analizzare la situazione economica in cui versa e verificare le prospettive di rilancio. Evidenziando lo stato attuale – spiega la deputata regionale Rossana Cannata – si è rilevata la costituzione di un fondo Contenziosi come garanzia rispetto alla massa di contenziosi che gravano sull’ente e si è indicato in circa 572 mila euro la cifra necessaria per l’approvazione del bilancio di previsione e di conseguenza per consentire i pagamenti ai lavoratori”.
Tra le potenzialità del Ciapi c’è sempre la mission coerente con la struttura, “con una particolare vocazione alla formazione tecnico industriale e anche quella di base della pubblica amministrazione. Fari puntati, quindi, sulla necessità di investire sulla sua storia ma anche sull’innovazione e l’aggiornamento pubblico burocratico e sulla filiera formativa professionale”.

 

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