Il futuro della zona industriale, sindacati preoccupati: "quali investimenti?"

 Il futuro della zona industriale, sindacati preoccupati: "quali investimenti?"

E’ sempre il futuro della zona industriale di Siracusa ad allarmare i sindacati. In una nota congiunta, i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec Siracusa – sigle dei chimici – lamentano “un disimpegno dei soggetti interessati a tutelare un asset fondamentale dell’economia siracusana”. La programmazione del futuro, con un occhio ai livelli di occupati, sarebbe ricordo del passato. “Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a tante dismissioni e pochi investimenti”, dicono i segretari Amato, Tripoli e Bottaro che chiamano al confronto Confindustria e le aziende dell’area industriale.
In merito ad Isab ed alla luce del passaggio alla Goi Energy, i sindacati unitari recriminano sul mancato coinvolgimento da parte del Governo sui dettagli della vendita. “Ogni azione che possa apportare vantaggi per l’economia del territorio è sempre accolta positivamente ma sarebbe stato auspicabile comprendere quali i piani
futuri e gli investimenti programmati per la più grande raffineria italiana, soprattutto nell’ottica della transizione energetica”. I tre segretari hanno chiesto un incontro ufficiale all’amministratore delegato di Goi Energy e attendono convocazione, anche al Mimit.
Sul fronte Versalis, “tutti i piani di investimento che l’azienda ha presentato negli ultimi anni, sono rimasti lettera morta, come ad esempio quelli relativi alla fermata dell’impianto del polietilene, necessaria a far spazio a nuove produzioni e quindi a prevedere nuove prospettive di crescita per il sito di Priolo”.
I sindacati si occupano anche di Sasol (“la situazione appare un pò più difficile”), con la fermata di quasi tutti gli impianti, della durata di due mesi, che “preoccupa particolarmente sindacati e lavoratori. Non è semplice comprendere la strategia aziendale scelta per il sito di Augusta”.
Per Sonatrach, Air Liquide ed Eni Rewind, i sindacati chiedono aggiornamenti sui programmi e sugli investimenti. Ma l’incertezza princnipale è quella legata ad Ias, il depuratore consortile, anche per via delle note vicende giudiziarie.
In merito alle procedure interne delle aziende, i sindacati auspicano un tavolo comune per ragionare sulla politica degli appalti.

 

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