Il giorno dopo la paura, le accuse: “assurdo ormeggiare così quella nave”

 Il giorno dopo la paura, le accuse: “assurdo ormeggiare così quella nave”

Il giorno dopo la tromba d’aria e la grande paura per la nave MSC Sinfonia che ha rotto gli ormeggi in porto, tengono banco le polemiche. Una prima stima dei danni parla di circa due milioni di euro, ma il conteggio viene aggiornato di ora in ora. Spinta dal vento e dalla mareggiata, la grande nave ha causato danni alla banchina del porto Grande e poi ha travolto diverse imbarcazioni provate, ormeggiate poco distanti. La delicata operazione di recupero e messa in sicurezza è stata condotta con scrupolo e non senza rischi. Ma diversi oggi sono gli interrogativi sollevati. Ci si domanda, ad esempio, se gli ormeggi fossero stati rafforzati una volta diramata l’allerta meteo. È pur vero, però, che la Protezione Civile segnalava un alert giallo, non di grande rischio come invece in presenza di un grado di allarme arancione o rosso. E la tromba d’aria, per quanto imprevedibile, non era certo da allerta meteo gialla.
Ma sono soprattutto le parole dei responsabili dello Yacht Club Lakkios, con sede nel porto Piccolo di Siracusa, a fare rumore quest’oggi. “Riteniamo che l’incidente accaduto sia di una gravità inaudita. È fuori da ogni regola di buona marineria ormeggiare una nave alta 54 metri, lunga 275 e con una stazza di 65.000 ca tonnellate perfettamente incidente alla direzione del vento di oggi, con un angolo di 90º. E questo soprattutto in considerazione dell’intensità del vento”, le parole che valgono come atto d’accusa. “In attesa che le autorità competenti chiariscano e si capiscano le volontà e le scelte decisionali intraprese dai Comandanti, rivolgiamo il nostro più affettuoso, umile e incoraggiante abbraccio ai titolari del Marina Yachting Siracusa, completamente distrutto non dalla forza della natura, ma dall’imperizia umana”, è la chiosa finale dell’intervento pubblicato sui social dai responsabili del Lakkios (uno è il consigliere comunale Ivan Scimonelli, ndr). L’utilizzo del plurale “Comandanti” pare voler toccare più livelli di responsabilità: lo staff tecnico della nave e persino la stessa Capitaneria di Porto.

 

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