"Il limone di Siracusa invenduto, al mercato spopola quello brasiliano: battaglia per la tutela dei nostri prodotti"
La difesa dei prodotti italiani ma soprattutto siciliani rispetto all’invasione di quelli esteri, magari a basso costo ma di qualità di gran lunga inferiore. Per Siracusa il limone merita per la Lega Sicilia, che ha organizzato anche una specifica raccolta firme, l’attenzione che la qualità che lo contraddistingue merita ma la minaccia degli agrumi esteri sta penalizzando fortemente, secondo quanto sostiene Vinciullo, le eccellenze locali.
Parla di vino, di olio, di miele, di grano, di latte, che diventa anche pregiati formaggi. Il tentativo è quello di chiedere al Governo misura in grado di tutelare nel migliore dei modi possibili quanto rappresenta l’enogastronomia del territorio.
La raccolta firme a sostegno dell’iniziativa della Lega è partita il 29 maggio scorso.
“Nell’incipit di questa raccolta- spiega Vinciullo- indichiamo che per difendere la Dieta Mediterranea, bene dell’umanità, anche nel Nord Italia stanno contribuendo nella nostra stessa direzione. Su 12 prodotti da difendere, ben 8 sono della Sicilia. Questo testimonia l’attenzione della Lega per la difesa della nostra economica. Andremo avanti per dieci giorni. Il Governo deve capire che sulla difesa dei nostri produttori e allevatori non si può più perdere tempo. Al mercato ortofrutticolo di Siracusa-si indigna Vinciullo- troviamo i limoni del Brasile e i nostri rimangono sulle piante, invendute. Il prezzo è crollato a causa dell’importazione selvaggia di prodotto dall’Egitto, come dal Marocco. Prodotti che non ci danno alcuna certezza, nemmeno dal punto di vista dei pesticidi utilizzati. Questa filiera deve interrompersi. Chiediamo al presidente Draghi di intervenire in maniera autorevole”.