Il malcontento di Cassibile, mentre si popola la baraccopoli: "basta, smantellate tutto"
Si alza il livello di tensione a Cassibile. La goccia che ha fatto traboccare il vaso di una difficile coabitazione tra residenti ed i braccianti stagionali che occupano la baraccapoli all’ingresso sud della frazione è stata rappresentata dalla foto che immortala l’arrivo di altri stranieri. Nelle immagini finite subito sui social e immediatamente condivise, si vede un gruppo di extracomunitari scendere dal bus – distante dalla fermata – e dirigersi con i propri bagagli verosimilmente verso la tendopoli ancora non soggetta a regolamentazione.
Non è la prima volta che i cassibilesi si rivolgono ai media per denunciare il loro stato d’animo. “Noi rispettiamo le norme di contenimento. Stiamo chiusi in casa, usciamo uno per volta. Ma a questi uomini pare essere concesso tutto: uscire in gruppo, fare compere in gruppo, salire su furgoni, scendere da bus”, lamenta l’ex presidente della circoscrizione, Paolo Romano.
“Vi prego, non uscite il discorso del razzismo. Qua non c’entra. Vogliamo sapere, però, se Cassibile è diventato una sorta di luogo franco, dove tutto è permesso ma non ai cittadini. Lo Stato e le leggi esistono solo per gli onesti?”, si domanda alzano il tono della voce. E in una sorta di appello pubblico rivolto alle autorità, dal sindaco alla Prefettura, si chiede provocatoriamente se si sia deciso “di far diventare questo paese ricco di cultura, bellezze storiche e naturalistiche, di tolleranza e accoglienza, una sorta di servitù africana? Avete deciso di legalizzare la baraccopoli e di demolire il presepe in carta pesta. Cioè, distruggete la nostra storia e valorizzate l’abusivismo. Noi amiamo il nostro paese, amiamo l’integrazione e la tolleranza ma vogliono il rispetto delle Leggi e che la baraccopoli venga immediatamente smantellata e trovata una sistemazione per queste persone. Vogliamo vigilanza sanitaria e controlli di ordine pubblico a Cassibile, ormai visto come un terreno di conquista”, si sfoga l’ex presidente della circoscrizione. Ed a decine condividono sui social il suo appello.