Il “no” all’ascensore per le Latomie dei Cappuccini, il Sindaco contro la Soprintendenza
Il “no” della Soprintendenza al progetto finanziato dalla Regione per la realizzazione di un ascensore per la Latomie dei Cappuccini fa infuriare il sindaco di Siracusa. “Per quel luogo magico abbiamo ottenuto tre finanziamenti. Due li abbiamo già realizzati, il terzo non possiamo perchè dalla Soprintendenza hanno deciso di negare alle persone a ridotta mobilità di accedere al sito”, dice d’un fiato Francesco Italia.
L’ascensore panoramico, da realizzarsi lungo la parete lato Villa Politi, non ha ottenuto il nulla osta per ragioni di tutela archeologica. “Qualcuno mi dica perchè anche all’Acropoli di Atene c’è un ascensore panoramico e qui non si può. Vi dico questa: il battuto su cui avremmo dovuto realizzare lo scavo per l’ascensore è di cemento. Non dovremmo scavare su chissà quale basamento greco. Questa cosa mi fa molto arrabbiare. Così si impedisce alle persone con ridotta mobilità di fruire del sito”.
Alle Latomie si accede (e si esce) fondamentalmente solo tramite una ripida scala con affaccio su via Puglia. L’ingresso da Villa Politi è in piena proprietà privata ed anche per l’eventuale ascensore questo aspetto andrebbe chiarito.
In attesa di conoscere la versione della Soprintendenza di Siracusa, il sindaco racconta un ulteriore dettaglio. “Ad un certo punto, ci avevano detto che per avere l’ok alla realizzazione dell’ascensore dovevamo assicurare che non sarebbe stato ancorato alla parete ed al suolo. E come avrebbe dovuto reggere?”, si domanda polemicamente Italia. “Rispetto il parere della Soprintendenza, ma non lo condivido. Lotterò in tutte le sedi competenti per chiarire questa vicenda”, anticipa il primo cittadino.
Il tema è sempre lo stesso, di ordinaria attualità a Siracusa: deve prevalere la conservazione o la fruizione di un sito? “Un luogo non fruito diventa abbandonato. Non voglio che la Latomia dei Cappuccini diventi l’ennesimo luogo ristrutturato con soldi pubblici e poi abbandonato”, taglia corto Italia.
Il progetto, finanziato con 300mila euro “restituiti” alla Regione dopo il no della Soprintendenza, prevede anche la realizzazione di una scala, tramite impalcato, sempre lungo la stessa parete dell’ascensore. Si creerebbe così una ulteriore via di accesso e di fuga, per poter ottenere un’autorizzazione più ampia rispetto all’attuale (99 posti) per il teatro grande ed il teatro piccolo della Latomia.