Il parco del Santuario compie 25 anni, la storia di uno spazio poco noto
Era il 1998 quando per il Santuario della Madonna delle Lacrime emerse la necessità di circondarlo di vegetazione, ampi spazi esterni, un cuore vegetale intorno al luogo dedicato a Maria.
Fu realizzato in un paio di anni allo scopo di accogliere il visitatore in un giardino paesaggistico che fosse decorativo ma anche di raccoglimento, offrendo fioriture diversificate nei colori e mutevoli nelle stagioni. La composizione architettonica e paesaggistica del progetto del verde risultava tuttavia fortemente vincolata e subordinata alla settorializzazione degli spazi già operata con l’originario disegno della viabilità interna, progettato precedentemente.
Il progettista era Antonino Attardo, paesaggista, agronomo e in quell’occasione direttore dei lavori.
Questa la sua descrizione dettagliata:
“I problemi che scaturivano già alla fine degli anni 90” a Siracusa per la scarsa presenza di spazi verdi pubblici attrezzati, la pressante domanda di natura da parte della popolazione, la mancanza di una seria politica del verde urbano rivolta all’ampliamento e al miglioramento della qualità degli spazi verdi cittadini hanno motivato l’ideazione del progetto del Parco del Santuario, quale spazio aperto pubblico.
Il costruendo parco urbanisticamente centrale rispetto ai poli di attrazione culturali, sociali e religiosi che lo circondano avrebbe potuto svolgere funzioni di spazio verde pubblico e di arredo urbano, aperto ad una più ampia popolazione sia cittadina che turistica non strettamente legata alla fruizione religiosa. Gli utenti a cui esso si rivolgeva venivano stimati in 800.000 visitatori già nel 1998 e in 2.000.000 durante l’evento del Giubileo dell’anno 2000.
Sono state individuate preliminarmente in progetto le seguenti funzioni del verde:
religiose (luoghi di preghiera, raccoglimento e contemplazione); sociali (aggregazione, educazione, attività all’aperto); di arredo (schermi, luoghi di attrazione, funzioni antierosione ecc.); di parco a servizio dei cittadini di Siracusa e dei suoi turisti.
In questo progetto gli elementi vegetali e la viabilità secondaria sono stati composti in un nuovo insieme al fine di favorire la migliore fruizione degli spazi da parte dei numerosi visitatori. A tale scopo sono stati creati nuovi percorsi religiosi ( via Crucis, via dei misteri del rosario, orto degli ulivi ), ed è stata modellata con gradevoli e leggeri movimenti, la superficie piana del terreno ; sono stati introdotti alberi e arbusti apprezzati per la loro forma, per la struttura del tronco e dei rami, per la permanenza e il colore del fogliame e dei fiori; gli accostamenti tra le forme vegetali hanno privilegiato i contrasti di luci e di ombre, per accentuare trasparenze e profondità delle prospettive e per trasformare il paesaggio del parco in una serie di quadri diversi.
Sono stati messi a dimora 4.200 piante erbacee, 3.100 arbusti e 160 alberi d’alto fusto, liberi di crescere nella loro forma naturale, armonica e mutevole. Sono stati impiantati 9.000 mq di prato.
A distanza di 25 anni dal loro impianto gli elementi vegetali, con l’esuberanza delle loro forme e colori caratterizzano tuttora il Parco e, in coerenza con il progetto paesaggistico, gli alberi si confermano in tutte le stagioni, i grandi protagonisti della composizione architettonica.
E’ possibile ancora oggi apprezzare le funzioni progettuali che ad essi sono state assegnate: armonizzare l’imponenza della struttura del Santuario con il paesaggio urbano; fondere in sequenze equilibrate e continue i luoghi vicini con le prospettive più lontane, modificare la monotonia del terreno pianeggiante.
Il motivo dominante della componente vegetale è rappresentato da una alberatura ad unico filare circolare di Chorisia speciosa che con la propria architettura accompagna il visitatore lungo tutto il percorso centrale. Tra tutte le specie arboree esotiche a foglia caduca è stata scelta proprio la Chorisia speciosa, poiché dotata di una prolungata e spettacolare fioritura estivo/autunnale, provvista anche di una particolare struttura del fusto a botte e nello stesso tempo dotata di forza e leggerezza.
Nel disegno compositivo la trama principale delle Chorisie si arricchisce di altri elementi arborei in una armonica progressione: tra questi crescono le Palme, in parte già preesistenti, i Pioppi bianchi -Populus alba, decorativi anche per il colore bianco-grigio delle foglie, gli alberi del rosario – Melia azedarach. Nelle ripide rampe di accesso al Santuario è stata realizzata un’opera di ingegneria naturalistica composta da un manto vegetale di arbusti alternativi al tradizionale tappeto erboso trattenuti in profondità da una rete geotessile biodegradabile in juta. Lungo le recinzioni est ed ovest prende posto uno schermo arbustivo composto da specie sempreverdi di tipo mediterraneo, (laurus nobilis, pittosporum tobira, viburnum tinus, mirtus communis, pistacia lentiscus, nerium oleander, eleagnus ebbingei) disposte a gruppi. La recinzione a nord, con vista aperta verso il Parco di Villa Landolina, è impreziosita da colorati rampicanti scelti per la loro trasparenza. In sintesi un complesso sistema di biodiversità composto da ben 155 specie vegetali provenienti da tutti i continenti che convivono in pace esprimendo con le proprie forme e colori la bellezza della natura.