Il partito dei sindaci che difendono la sanità siracusana: da Priolo a Pachino, cresce l’asse
Sindaci uniti per opporsi alla mortificazione della sanità siracusana. Basta tagli ai servizi, la provincia cerca unità politica per rilanciare anche sul nuovo ospedale e la necessità di costruirne uno di secondo livello, il massimo. Da Priolo a Pachino, prende corpo la battaglia comune dei primi cittadini. A lanciare la proposta è stato Pippo Gianni, sindaco di Priolo, che ha trovato la sponda indiretta della parlamentare Stefania Prestigiacomo e dell’ex deputato regionale Enzo Vinciullo. Anche il sindaco di Pachino si unisce al ristretto – ma aperto – gruppo. “La prossima settimana- spiega Pippo Gianni- Francesco Italia convocherà la conferenza dei sindaci, come richiesto. Sarà il momento giusto per avviare una battaglia comune, a prescindere dalle convinzioni e dalle appartenenze politiche. Per il momento ha meno senso parlare dell’area su cui realizzare il nuovo ospedale di Siracusa. E’ fondamentale attrezzare al meglio quello di cui attualmente disponiamo, l’Umberto I, a cui destinare attrezzature e personale adeguato. Chiediamo, inoltre, l’intervento dell’Ordine dei Medici per esprimere chiaramente una posizione, essendo parte integrante del contesto di cui stiamo andando ad occuparci. I deputati nazionali, Pasqua per primo, vedano, invece, di incidere a Roma, con il ministro Giulia Grillo, sua compagna di partito, per rivedere scelte scellerate ai danni della provincia di Siracusa”.
“Colgo la sfida del collega Pippo Gianni: sindaci tutti uniti per far fronte comune a tutela della sanità della nostra provincia. Noi inizieremo sabato, nella nostra città, a far sentire la nostra voce contro i tagli ai servizi di riabilitazioni, vitali per molti bambini”, spiega Roberto Bruno. “Ha fatto bene il sindaco Gianni a chiamare a raccolta tutti i sindaci del siracusano per affrontare un argomento che non ha bandiere, non ha partiti né possono esserci posizioni differenti se non l’unica plausibile: quella di difendere la salute dei cittadini che rappresentiamo. La nostra sanità, e parlo in qualità di sindaco di un territorio di frontiera, è stata razziata, mortificata e scippata. Due i casi: il servizio di riabilitazione, svolto dall’Aias, che sarà chiuso a giorni e una Residenza sanitaria assistenziale mai aperta. C’è una Rsa potenzialmente pronta: è stata riqualificata, attrezzata e arredata. E c’è anche il dirigente in servizio da più di un anno nominato dall’Asp. L’apertura consentirebbe ai cittadini bisognosi di ottenere cure sanitarie 24 ore su 24. Non si può più attendere su un servizio sanitario così importante per il territorio, ma tutt’ora rimane chiusa senza alcuna motivazione. Inoltre, i servizi di riabilitazione offerti dall’Aias sono stati un punto di riferimento per il welfare e la sanità per tanti bambini della nostra città che assieme alle loro famiglie vivono una situazione di difficoltà. E ce li vogliono togliere”. Sabato alle 16 nel salone di via Unità della Chiesa Madre si svolgerà una manifestazione per dire “no” ai tagli sanitari in città. C’è già una consistente mobilitazione popolare e tra i testimonial d’eccezione ci sono campioni olimpici del calibro di Stefano Barrera e Giuseppe Gibilisco, ma anche le eccellenze sportive pachinesi come il boxeur Fabrizio Luciano, il runner Alex Vizzini, il capitano del Pachino calcio, Francesco Mallia. Inoltre saranno presenti all’incontro le delegazioni delle società sportive cittadine, gli studenti e i docenti dell’istituto superiore “Michelangelo Bartolo”, Pina Casalino, presidente del centro Aias di Pachino e l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo. “È da un anno che provo a dialogare con l’assessore regionale Razza, ma non ho mai ricevuto una risposta. Ecco perché serve una mobilitazione generale che debba avere come unico obiettivo la tutela del cittadino. Io sarò al fianco dei miei concittadini e di tutti coloro che vorranno lottare per garantire un dignitoso livello qualitativo della sanità”.