Il ponticello abbattuto e le prescrizioni dimenticate: “un equivoco”, ma di quali conseguenze?

 Il ponticello abbattuto e le prescrizioni dimenticate: “un equivoco”, ma di quali conseguenze?

“Un equivoco”. Così il soprintendente di Siracusa, Savi Martinez, derubrica e cataloga l’avvenuto abbattimento del ponticello ferroviario di via Agatocle. Un equivoco, però, che allunga la lista di recenti incomprensioni tra il Comune di Siracusa e la Soprintendenza dopo i recenti precedenti del ponte Umbertino e del parcheggio Mazzanti. “I rapporti tra le istituzioni sono buoni, ci parliamo”, chiarisce Martinez. “Ma su certe procedure ci vuole maggiore attenzione”, aggiunge subito dopo.
Il Comune di Siracusa, e per lui i progettisti che si sono occupati dell’incartamento burocratico per i lavori di via Agatocle, avrebbero dovuto essere a conoscenza di alcune prescrizioni ripetute negli anni dalla Soprintendenza di Siracusa. Sebbene quel ponticello in sè non fosse oggetto di vincolo monumentale, rientrava comunque in un’area dove vige vincolo paesaggistico. Quando, nel 2010, si iniziò a progettare l’attuale riqualificazione urbana dell’ex cintura ferroviaria di via Agatocle, assessore al centro storico e Borgata era Ferdinando Messina. “Allora la Soprintendenza ci indicò una prescrizione: in sede di progettazione esecutiva, doveva essere mantenuto il ponticello esistente. Soprintendente era Mariella Muti e, d’intesa con la sezione Beni Culturali, si spiegò quella scelta sottolineando il valore di memoria urbanistica del ponticello, testimonianza della ferrovia che attraversava Siracusa e della grande opera per eliminare la cintura ferroviaria”, ricorda oggi l’ex assessore. Una posizione sostanzialmente confermata nel 2018 dal compianto Calogero Rizzuto.
Nell’avanzamento delle procedure burocratiche relative al progetto, però, di quelle prescrizioni si sarebbe persa traccia. Dimenticate, secondo alcune fonti della Soprintendenza di Siracusa. Una “dimenticanza” del Comune di Siracusa e dei suoi uffici, da qui l’invito di Savi Martinez a prestare “maggiore attenzione” alle procedure. D’altronde, lo stesso progetto approvato e divenuto esecutivo è accompagnato da un parere della Soprintendenza che contempla la prevista autorizzazione paesaggistica “fatte salve le prescrizioni esistenti”.
La vicenda non avrà grosse conseguenze. “Si fosse trattato di un monumento, avremmo fatto partire le denunce. In questo caso, ci limitiamo ad un generale invito a maggiore attenzione procedimentale”, spiega ancora Martinez.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha preso atto delle parole del soprintendente “non senza una certa sorpresa” ma “non desidero innescare alcuna polemica istituzionale”. Il cuore della vicenda è di natura tecnica, secondo il primo cittadino, che invita gli uffici comunali a chiarire “celermente e senza alcun indugio se esista un contrasto tra il progetto approvato dal dirigente del Comune e i pareri della Soprintendenza”.
Intanto, il sottopasso ferroviario è stato abbattuto. Sarà impopolare, ma quell’operazione che mirava a farne un “monumento alla memoria urbanistica di Siracusa” non è mai decollato. Era un simbolo di degrado, incuria e sporcizia. Al di là dei tecnicismi che pure hanno una rilevanza centrale nelle procedure ad evidenza pubblica.

foto dal web

 

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