Il protagonista: giubbotto anti-proiettile e sangue freddo per sventare rapina alle Poste
“Bravi tutti, complimenti. Un onore guidare questi uomini”. Il maggiore Alessandro Chichi distribuisce meriti e pacche sulle spalle ai suoi. Ma il vero protagonista di giornata è proprio lui, ufficiale al comando della Compagnia Carabinieri di Siracusa.
Se la rapina alle Poste di Belvedere si è conclusa con l’arresto del responsabile e soprattutto senza che nessuno si sia fatto male seriamente, è grazie al suo intervento. Nelle fasi calde dell’operazione, con l’uomo armato chiuso all’interno dell’ufficio postale con diversi ostaggi ed i carabinieri schierati tutti attorno all’edificio, ha indossato il giubbotto antiproiettile e si è diretto verso un finestrone delle Poste. Da lì ha iniziato a parlare con il rapinatore, tentando di aprire un canale di dialogo e magari convincerlo alla resa. Lavoro da negoziatore. “Aveva il volto travisato da occhiali e cappellino. Era evidentemente nervoso, si rendeva conto che per lui non c’erano alternative all’arresto”, racconta al telefono su FMITALIA.
Hanno discusso per diversi minuti, anche degli ostaggi. “In quel momento, con un uomo armato e nervoso, erano la nostra priorità. Quando ha finalmente accettato di poggiare per terra la pistola, accogliendo il mio invito, ho capito che potevamo portare in salvo le persone all’interno. C’era in particolare un uomo disteso sul pavimento, l’estrema tensione gli aveva causato un malore. Sembrava accusare anche delle convulsioni. Siamo riusciti a convincere il rapinatore a consentire i soccorsi. Per questo voglio ringraziare il personale del 118 intervenuto, sono stati bravi anche nel seguire scrupolosamente le nostre indicazioni”, dice ancora il comandante della Compagnia Carabinieri di Siracusa.
Poi, improvvisa, l’escalation. Ormai in trappola, il rapinatore decide di giocare il tutto per tutto. Si fa scudo di quattro ostaggi ed esce dall’ufficio postale. Ha ripreso la pistola, i carabinieri si tengono a debita distanza per evitare gesti inconsulti. E quando si lancia in una corsa disperata, si lanciano all’inseguimento. C’è anche il maggiore Alessandro Chichi. Troveranno in pochi minuti il rapinatore nascosto su di un albero, all’interno di un fondo agricolo. “Non poteva scappare”, commenta secco l’ufficiale. Mentre il rapinatore viene ammanettato, i carabinieri raccolgono alcune mazzette di denaro: le aveva perdute arrampicandosi. Erano parte del bottino (poco meno di 13mila euro) nascosto nei pantaloni. E restituito alle Poste.