Il ritorno delle ex Province, Spada amaro: “Solo un folle si candiderebbe a Siracusa”

“Io vorrei sapere quale folle si candiderebbe mai alla presidenza della ex Provincia di Siracusa, in queste condizioni”. Il deputato regionale Tiziano Spada (Pd) non ha dubbi nel sostenere che il ritorno alle elezioni dirette del presidente e del consiglio provinciale non avrebbe alcun senso per Siracusa. “Ma chi mai vorrebbe mettersi alla guida di un ente senza soldi e pieno di guai? Se si vuole andare alle elezioni, servono prima le riforme e soprattutto le risorse che possano garantire il funzionamento degli uffici e dei servizi: scuole, strade, rifiuti su tutti”, dice d’un fiato.
In dissesto dal 2018, il Libero Consorzio di Siracusa non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Anzi rischia pericolosamente una seconda dichiarazione di default. “E sarebbe la fine, perchè si metterebbe a rischio lo stesso futuro dei lavoratori dell’ente, che potrebbe ritrovarsi costretto a licenziare”, mette in guardia Spada.
“Servono 30 milioni all’anno per assicurare il funzionamento della ex Provincia Regionale di Siracusa. Considerate che circa 14 milioni se ne vanno con il prelievo forzoso per il contributo alla finanza pubblica. Doveva essere rivisto e alleggerito, ma quel meccanismo continua a pesare come un macigno”, lamenta Spada.
Come è stato possibile arrivare a questo punto? “La politica ha grandi responsabilità, specie la scorsa legislatura regionale. Se il Libero Consorzio di Siracusa è l’unico ad aver dichiarato dissesto, quando altri stanno pure peggio, c’è una evidente responsabilità politica. La Regione poteva stanziare risorse extra per salvare l’ente”, analizza il deputato del Pd.
Una scarsa attenzione verso Siracusa che pare perpetuarsi. “Si, perchè anche per il servizio Asacom per gli studenti con disabilità la Regione ha trattato la ex Provincia di Siracusa esattamente come le altre siciliane, dimenticandosi che qui l’ente è in dissesto da anni e non può compartecipare alle spese. Così, il trasferimento regionale è risultato minore rispetto a quanto necessario”. Per assicurare a 320 studenti siracusani il ritorno sui banchi di scuola servirà una variazione al bilancio regionale. Per assicurare un futuro al Libero Consorzio, invece, potrebbe non bastare tornare ad elezioni.