Rogo dei camper: colletta per ricomprare il ‘quartier generale’ di un artista di strada ma un’idea cambia tutto

Dietro e dentro un fatto di cronaca ci sono le persone, le loro vite. L’incendio di sabato mattina in Riva Nazario Sauro ha coinvolto quattro mezzi: un camper pesantemente danneggiato, un altro raggiunto dalle fiamme, un’auto, un furgone, da cui potrebbe essersi originato il rogo. Il camper che almeno esternamente pare essere rimasto praticamente carbonizzato era di Franse Sefran, artista di strada siracusano molto amato in città (e fuori). Chi lo conosce sa che quel camper era per lui preziosissimo, a prescindere dal valore commerciale. Era il suo ‘quartier generale’, per certi versi il simbolo della sua particolare scelta di vita, il suo rifugio mobile. Non viveva lì, ha una casa. Ma vi trascorreva tantissimo tempo, spesso in viaggio e soprattutto, all’interno, si trovava tutta l’attrezzatura da spettacolo che utilizza per lavorare. Franse non usa verbi al passato però. La speranza lo anima e spera che il veicolo si possa in qualche modo riparare, riverniciare, rimettere in sesto per ripartire, in una stagione che è quella in cui di solito, complici le festività ed i relativi ponti, gli artisti di strada possono lavorare di più. “Quando ho saputo dell’incendio- racconta- sono rimasto inizialmente sotto shock. Una giornata terribile, in cui inizialmente mi sono sentito perso. Il mio camper ha anche un nome, Mario, con me da 12 anni, a tutti gli effetti un membro della compagnia, con cui ho condiviso momenti indimenticabili. Con Mario è andata bruciata gran parte dell’attrezzatura da spettacolo. Sarà dura riprendersi da questo brutto colpo- scriveva Franse sulla sua pagina Facebook poco dopo l’incendio- ma anche questa sfida sarà affrontata con determinazione”. Le sue parole non sono passate inosservate. Ramzi Harrabi ha lanciato un’iniziativa attraverso i social: “una raccolta fondi per aiutare Franse Sefran a rimettersi in piedi e a continuare a seminare sorrisi”.
Franse, però, vorrebbe trovare un modo per trasformare “quello che è successo in qualcosa di buono”. Difficile immaginarlo, “ma non riesco ad avere rabbia- prosegue Sefran- Il mio camper è stato coinvolto in un incendio partito da un altro mezzo ma il proprietario di quel veicolo ha a sua volta subito un danno importante, che interrompe i suoi piani di vita. Occorre pensarci”.
Dalla mera raccolta fondi, quindi, Franse passa all’idea di qualcosa di più grande. “Potremmo organizzare eventi, con spettacolo, musica, intrattenimento, il cui ricavato potrebbe andare anche all’artigiano australiano il cui furgone è andato distrutto- immagina- Si vocifera che abbia rischiato la morte, è rimasto ustionato, anche se per fortuna lievemente. Sono molto dispiaciuto anche di questo. Non possiamo piangerci addosso. Si deve andare avanti e forse so come”. Franse parla di un progetto, un sogno, che condivide con un amico. “Potremmo organizzare eco-feste, in cui il biglietto per partecipare sia magari un albero da piantare, selezionando aree degradate, che hanno bisogno di tornare a vivere, a respirare”. Si augura che l’assicurazione possa risarcirlo e che la ripartenza possa essere meno difficile di quello che al momento sembra e nel frattempo guarda al futuro, con la convinzione che dalle ‘ceneri’ del suo camper possa nascere qualcosa di migliore, non solo per sé.