Il basket che commuove, il gesto del dirigente dell’Invicta per un piccolo siracusano infortunato

Una partita vinta, la tifoseria siracusana sempre più numerosa, colorata, coinvolgente ma soprattutto una bellissima “carezza” che parla del vero senso dello sport e in particolare di quello di squadra, che nel caso specifico diventa di squadre.
La racconta Alessandro Cotzia, in questa circostanza nella qualità di papà di un bimbo, un piccolo cestista del Basket Siracusa, che ha ricevuto una lezione di sportività preziosa, che porterà probabilmente con sé per sempre, oltre che un gesto di carineria, che per fortuna è spesso contagiosa.
Il piccolo,sei anni, un mese fa a causa di un infortunio (non sportivo) si è fratturato l’omero e alla trasferta della prima squadra di ieri a Caltanissetta è andato quindi con il braccio immobilizzato. Era sugli spalti con la sua famiglia e un nutrito gruppo di tifosi siracusani, per sostenere la prima squadra, neo promossa in serie C.
“Una partita combattuta- racconta il papà- in cui non sono mancati momenti di partecipazione molto intensa. Il Siracusa alla fine ha battuto i nisseni, che avrebbero avuto la necessità di vincere. Nonostante la delusione, mentre esultavamo, ci ha raggiunti un uomo, con la maglia della squadra di casa, si è avvicinato a mio figlio, gli ha chiesto cosa avesse fatto al braccio. Poi, carinamente, si è tolto la sciarpa dell’Invicta e l’ha regalata al piccolo. Questo gesto non è passato inosservato, è partito un applauso spontaneo di approvazione, sia da parte dei siracusani,sia di chi, tra i tifosi locali, si è accorto della generosità di quell’uomo che, poco dopo, abbiamo scoperto essere un dirigente (o forse addirittura il presidente) della squadra che ci ospitava”. Cotzia ha voluto esprimere gratitudine, anche attraverso i social e ha voluto evidenziare come gesti di questo tipo facciano bene allo sport e lancino segnali importanti ai giovanissimi che si accostano, in questo caso, al basket. “Forse nel calcio non sarebbe accaduto- conclude Cotzia- ma il basket è uno sport davvero particolare. Il basket deve essere quello rappresentato dal gesto di quel dirigente della squadra che aveva perso in casa e che, ugualmente, ha avuto questo pensiero così gentile nei confronti di mio figlio”.