Il viadotto di Targia è adesso un ricordo: demolito, non sarà ricostruito

Scompare dal paesaggio il viadotto di Targia, a Siracusa. Nei mesi scorsi erano stati avviati i lavori di demolizione e adesso delle campate e degli alti e massicci piloni in cemento armato non rimangono che il ricordo e le foto d’archivio. L’infrastruttura è stata fatta letteralmente “a pezzi”, in un intervento seguito dal Genio Civile di Siracusa e finanziato con circa un milione di euro dalla Regione Siciliana. Impossibile utilizzare micro-cariche esplosive in una zona sottoposta a vincoli di tutela, anche archeologici. Pertanto è stato redatto un progetto di demolizione attraverso un mezzo dotato di particolari pinze per sbrindellare la struttura. Tutti i materiali sono stati conferiti in discarica. Previsto anche un percorso di “recupero ambientale” dell’area su cui sorgeva la struttura.
Il viadotto di Targia non verrà ricostruito: il traffico in entrata ed uscita continuerà a fluire sulla bretella di Targia, realizzata nel 2016 dal Comune di Siracusa, attraverso l’impiego della tecnologia delle cosiddette terre armate.
Il viadotto di Targia divenne un “osservato speciale” nel 2013, per via delle sue condizioni strutturali che spinsero dapprima a limitare il traffico e poi condussero alla sua interdizione.
A ottobre del 2021 la decisione finale, in chiusura di anni di rimpallo tra Regione e Comune circa le sorti di quella infrastruttura: demolizione con un progetto da 955mila euro. A marzo di quest’anno l’avvio dei lavori.

per la foto si ringrazia Siracusa Discover/Marco Liistro