Illustrato a Bruxelles il sistema di accoglienza sanitaria ai migranti dell'Asp di Siracusa
Il direttore del Facility Management dell’Asp di Siracusa, Lavinia Lo Curzio, responsabile dell’Ufficio Immigrati dell’azienda, ha illustrato a Bruxelles il sistema allestito per l’assistenza ai migranti. E’ intervenuta nel corso della conferenza sul tema “Health in Europe. Making it fairer”,al Charlemagne Conferenze Centre di Bruxelles.
“Ho illustrato la normativa nazionale e regionale in tema di assistenza sanitaria ai migranti irregolari”, racconta la Lo Curzio. “Si tratta di norme particolarmente avanzate, non ultimo il decreto assessoriale del 6 marzo 2014 in materia di assistenza sanitaria erogata in regime di Stranieri Temporaneamente Presenti ai minori per garantire le cure pediatriche presso un medico di libera scelta del servizio sanitario regionale”.
Nel suo intervento, inoltre, ha evidenziato la gratuità delle cure per gli indigenti e il divieto di segnalazione dei clandestini alle autorità da parte degli operatori sanitari. Quindi ha descritto gli interventi realizzati in favore dei cittadini stranieri: “In particolare ho messo in evidenza – riferisce – come i flussi migratori via mare abbiano subito andamenti altalenanti negli ultimi 10 anni fino a divenire sistematici e massicci, soprattutto sulle coste siciliane, negli ultimi 5- 6 mesi, da quando il governo italiano, allo scopo di arrestare le terribili tragedie delle morti in mare, ha avviato l’operazione Mare Nostrum. Ho posto anche l’accento sull’impegno che l’Asp di Siracusa profonde da molti anni assicurando ambulatori su tutto il territorio provinciale con personale medico dedicato e uffici stranieri per l’orientamento e l’erogazione dei codici STP ed ENI e come l’Asp di Siracusa si sia assunta il ruolo di organizzatore e facilitatore di percorsi comuni in rete assumendosi l’onere dei percorsi formativi e della pubblicazione di depliant multilingue per ottenere una maggiore raggiungibilità della fascia di popolazione vulnerabile. Nel nostro territorio – ha puntualizzato – è stato fruttuoso lavorare in rete con Prefettura, Servizi sociali dei Comuni, Croce Rossa, Associazioni di volontariato, organizzazioni non governative che hanno competenza in termini di reintegrazione e reinserimento sociale. Ho messo in luce, infine, la disponibilità dell’Asp di Siracusa a collaborare nell’interesse della salute di tutti con Medici Senza Frontiere, collaborazione che ha permesso di raggiungere la popolazione migrante nei luoghi di aggregazione delle comunità straniere, nelle periferie, per contattare soggetti portatori di bisogni di salute che non si rivolgevano spontaneamente ai nostri servizi pubblici. Il lavoro sul campo ci ha permesso di divulgare le informazioni, fornire agli immigrati un volto amico e più familiare del servizio pubblico, grazie anche alla collaborazione attualmente in corso con Emergency che attraverso una clinica mobile interviene con i medici aziendali”.