Immobili, auto e un'azienda: sequestro a presunto esponente del clan Trigila-Pinnintula
Su delega di della Procura della Repubblica di Catania, personale della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno dato esecuzione al provvedimento di Sequestro di beni emesso dal Tribunale di Catania nei confronti di Giuseppe Crispino, 42 anni, originario di Noto, ritenuto affiliato da vent’anni al clan Trigila-Pinnintula, di cui sarebbe stato capo indiscusso. Le articolate attività eseguite e i complessi accertamenti effettuati hanno consentito di dimostrare “la “qualificata” pericolosità sociale dell’uomo, sorvegliato speciale dichiarato dal Tribunale di Siracusa “soggetto di elevata pericolosità per la sicurezza pubblica, dotata di manifesta personalità proclive al delinquere”. Nel 2018, era stato arrestato in flagranza di reato, dalla Squadra Mobile di Siracusa in quanto, a seguito di perquisizione domiciliare eseguita presso alcuni immobili nella sua propria diretta ed esclusiva disponibilità, era stato trovato in possesso di quattro pistole in perfetto stato di conservazione, cospicuo munizionamento comune e da guerra, 640 grammi circa di cocaina (di elevato grado di purezza per un valore di oltre 100 mila euro), un bilancino di precisione con tutto l’occorrente per frazionare anche in singole dosi la sostanza stupefacente rinvenuta.
Gli immobili presso cui erano state rinvenute le armi e la sostanza stupefacente sono alcuni fra quelli che rientrano nella misura di questa mattina. A luglio 2018, Crispino era stato raggiunto da un’altra misura cautelare nell’ambito dell’operazione Araba Fenice.
Le indagini patrimoniali esperite hanno consentito di acclarare, “l’assoluta sproporzione tra i redditi e le entrate ufficiali riferibili al nucleo familiare di Crispino rispetto all’effettivo patrimonio immobiliare, mobiliare e imprenditoriale seppur formalmente intestati a terzi .
Oggetto del sequestro sono quattro veicoli, tra i quali un’auto di lusso, una villa ubicata nella zona periferica di Noto, quattro appartamenti, quattro garage e due cantine, tutti compresi in un medesimo stabile sedente in una zona residenziale nella città di Noto, ed inoltre il 100% delle quote societarie di un’impresa edile a lui riconducibile, per un valore stimato di oltre 500.000€.
In particolare, con riferimento al sequestro delle quote societarie, le attività di indagine scaturite dalle verifiche di una impresa presso cui Crispino risultava ingaggiato, hanno ricostruito come invece il proposto avesse sempre agito da capo, avendo la personale gestione delle attività che si sono succedute nel tempo.