Imprese non trovano personale, anche a Siracusa decine di casi. “Ma le offerte sono indecenti”

 Imprese non trovano personale, anche a Siracusa decine di casi. “Ma le offerte sono indecenti”

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Imprenditori che lamentano di non trovare personale, lavoratori che si lamentano offerte di lavoro al limite della decenza. In mezzo, il reddito di cittadinanza. Anche a Siracusa il tema è di stretta attualità e si susseguono testimonianze e denunce pubbliche.
La situazione: bar, gelaterie, ristoranti, lidi cercano personale – stagionale – ma ancora a giugno si ritrovano alle prese con buchi in organico. Si dice che la colpa è delle condizioni di lavoro proposte, con paghe al di sotto di ogni dignità lavorativa. Gli imprenditori puntano, invece, il dito contro il reddito di cittadinanza che non spinge ad alzarsi dal divano.
“Mia nipote ha 19 anni, ha chiesto lavoro in una gelateria di Siracusa. Il titolare chiede impegno dalle 6 alle 15 quando turno di mattina e dalle 15 alle 03 per la notte, per soli 35 euro”, racconta Andrea in redazione.
“Un amico ha fatto proprio ieri un colloquio per fare il bagnino e gli hanno detto 600 euro al mese, dalle 9 alle 13 con 20 minuti di pausa per finire alle 18. Non penso sia giusto come stipendio”, rivela Salvo a Siracusaoggi.it. “Mio figlio si è visto proporre impieghi per oltre 12 ore di lavoro, senza giorno di riposo e per 1000 euro al mese. Non percepisce reddito di cittadinanza e non è un fannullone, ma un ragazzo che conosce i propri diritti”, racconta invece una professionista siracusana. E poi ancora: “Un lido molto noto in zona ha offerto lavoro stagionale, stipendio buono ma con un ingaggio per 3/4 ore al giorno a fronte di 10 lavorative effettivamente richieste”. E sono decine i racconti simili.
E gli imprenditori? “Faccio servizio catering e non si trovano camerieri a 70 euro a sera, incredibile”, dice Marco. E poi c’è Gianluca che cerca senza successo bartender per il suo locale di nuova apertura, senza successo. Anche in questo caso, gli esempi – tutti siracusani – potrebbero essere più numerosi.
“Le semplificazioni non aiutano. Purtroppo è vero che ci sono imprenditori che in etica del lavoro dovrebbero imparare tanto ma sarebbe sbagliato pensare che non ne esistano di corretti e che pagano da contratto. Fa notizia solo la lamentela, giusta, di chi ha avuto esperienza negativa. La vicenda, comunque, non va sottovalutata”, spiega il segretario di Cna Siracusa, Giampaolo Miceli. “Questo è segmento complicato, si lavora tanto e sotto stress, per di più in un periodo dell’anno delicato. Il concetto di stagionalità oggi non incontra l’interesse dei più giovani”.

 

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