Incendio deposito rifiuti, nuove analisi: naftalene in atmosfera. Attesa per il valore diossina

 Incendio deposito rifiuti, nuove analisi: naftalene in atmosfera. Attesa per il valore diossina

Arpa Sicilia ha inoltrato quest’oggi ai Comuni di Siracusa, Melilli, Priolo ed Augusta una breve comunicazione con i risultati degli esami di laboratorio eseguiti sui campioni prelevati con canister, durante il rovinoso incendio della settimana scorse nell’impianto rifiuti Ecomac. Sono stati utilizzati quattro canister, attivati in altrettanti punti “strategici” mentre nel cielo da Augusta a Siracusa si stagliava l’impressionante nube nera. E’ stato utilizzato anche un quinto canister, quello della Protezione Civile di Priolo. Nella comunicazione di Arpa si fa riferimento ai dati “relativi all’attività svolta presso la Darsena prospiciente la Capitaneria di
Porto di Augusta, in data 25/08/2022”. Non senza qualche sorpresa, considerando il volume di materiale plastico in fiamme, ancora nessun valore relativo a diossine. “Non si evidenziano valori di concentrazione di inquinanti singolarmente rilevanti ed univocamente correlabili all’evento. Unico inquinante potenzialmente correlabile con l’evento e con la presenza di ‘fenomeni di fumosità grigiastra’ visibili in lontananza, nei luoghi dell’incendio, è rappresentato dal naftalene, presente in concentrazione pari a 25,5 µg/Nm3”.
Non stupisce, allora, che l’assessore all’ambiente del Comune di Siracusa, Giuseppe Raimondo, parli di dati “incompleti” e che “forniscono un quadro parziale della situazione”. Non una critica diretta, ma certo una richiesta di uno sforzo maggiore rivolta all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente: “Ringraziamo Arpa per la solerzia e la professionalità con cui ha monitorato l’evento, ma non è abbastanza”. Raimondo
“Non siamo ancora in grado di esprimere un nostro parere cosa si è sprigionato nell’aria dopo il rogo alla Ecomac. I dati finora in nostro possesso sono incompleti e forniscono un quadro parziale della situazione. Ringraziamo Arpa per la solerzia e la professionalità con cui ha monitorato l’evento, ma non è abbastanza”. Per chiarire prima che possa nascere un caso, i tempi per la caratterizzazione della diossina in laboratorio sono piuttosto lunghi, circa una settimana. Quindi ancora qualche giorno e si dovrebbe anche conoscere questo fondamentale parametro. “Leggendo i rapporti di prova forniti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ritengo opportuno attendere l’esito delle analisi delle sostanze come le diossine, furani e PCB, elementi che scaturiscono dalla combustione della plastica. Qualora i dati del monitoraggio ambientale dovessero manifestare incrementi significativi – dice Raimondo – auspichiamo che l’Azienda Sanitaria Locale faccia un report con gli eventuali effetti sulla salute umana”.

 

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