Industria, la nota politica del segretario Gerratana causa una prima frattura nel Pd

Falsa partenza per la gestione unitaria del partito promessa dal neosegretario provinciale del Pd, Piergiogio Gerratana. In una lunga nota di commento sulla seduta di Consiglio comunale di Siracusa dedicata alla crisi del polo industriale, Gerratana non cita il deputato regionale Tiziano Spada (Pd) e l’ex presidente provinciale del partito (oggi presidente di Anci Sicilia) Paolo Amenta, eppure presenti in aula Vittorini. Non sfugge che si tratti di personalità del Partito Democratico di Siracusa che, al recente congresso, non hanno appoggiato la sua candidatura. Una svista o una precisa volontà politica? Quale che sia la risposta, intanto arriva subito la prima frattura in casa democratica dell’era Gerratana. Non una novità in un partito frequentemente vittima del correntismo interno e che delle divisioni ha fatto bandiera.
Il segretario del Pd attacca poi il centrodestra ed in particolare Gennuso e Cannata impegnati – secondo Gerratana in “inutili schermaglie da prima donna”. Da spettatore della lunga seduta consiliare a Siracusa, dispensa una citazione di merito per il deputato regionale Giuseppe Carta e per il sindaco di Priolo, Pippo Gianni. Elogia il senatore Nicita (non presente in Consiglio comunale, ndr) quindi il capogruppo del Pd, Massimo Milazzo, e il segretario della Cgil Alosi. “Hanno centrato – spiega – il punto di snodo di tutta la problematica: il ruolo di Eni e la sua volontà di abbandonare la produzione di etilene negli impianti di Ragusa, Priolo e Brindisi trasformandosi sostanzialmente in un intermediario commerciale tra l’Italia e gli stabilimenti di produzione esteri avvantaggiati da un minore costo dell’energia e da una legislazione più permissiva dal punto di vista ambientale”.
Gerratana, nella sua analisi, si scaglia contro le politiche industriali del governo: “I nuovi patrioti stanno trasformando il nostro Paese in una colonia dipendente dal punto di vista energetico, chimico e della raffinazione del petrolio da altri Paesi europei ed extraeuropei. Capisco che per chi ha fondato il proprio successo politico sull’idea di demolizione dell’Europa, oggi ha difficoltà serie a riconoscere che tutto questo può trovare soluzione soltanto in una nuova strategia industriale europea con investimenti seri e reali per uniformare i costi dell’energia tra tutti i paesi europei, eliminare balzelli, come la tassa sulla CO2, che non rendono competitive le produzioni su suolo europeo e finanziare una intelligente transizione ecologica senza compromettere i livelli occupazionali”.
Parole che causano la reazione di FdI. “Ancora una volta, il Partito Democratico dimostra di essere maestro nell’agitare paure e allarmismi senza mai proporre soluzioni concrete. Parlano di smantellamento dell’industria italiana, quando sono stati proprio loro, con anni di scelte sbagliate, a lasciare il nostro sistema produttivo in balia della burocrazia, di costi energetici insostenibili e di un’Europa che non hanno mai saputo governare politicamente per il bene del nostro paese. Noi, invece, stiamo lavorando concretamente per il futuro dell’industria italiana e della zona industriale di Priolo, Ragusa e Brindisi”, si legge nella nota.
“Il nostro deputato Luca Cannata – continua – ha lavorato affinché le istanze delle imprese e dei lavoratori del polo industriale fossero ascoltate dal Governo e tradotte in azioni concrete. Ha partecipato a tavoli di confronto con le aziende del settore, con i sindacati e con il ministro per costruire soluzioni realistiche e attuabili, non semplici slogan. Il Pd . conclude FdI Siracusa – oggi cerca di ergersi a difensore dell’industria, ma dove erano quando si firmavano accordi europei che ci hanno reso meno competitivi? Dove erano quando i costi dell’energia per le nostre aziende salivano alle stelle senza nessun intervento concreto?”