Inquinamento al porto Grande, Legambiente: “condanne in un processo importante”
In attesa delle motivazioni, festeggia Legambiente Siracusa per le condanne arrivate al termine del processo di primo grado per lo sversamento di reflui non trattati nel porto Grande di Siracusa. “E’ il primo processo in materia di inquinamento di una certa importanza alla luce della natura del bene paesaggistico e ambientale che ne è stato oggetto (il Porto Grande) e per il ruolo rivestito dagli imputati: tutti ex dirigenti e funzionari della società che gestiva il depuratore cittadino”, spiegano dall’associazione ambientalista. “Giusto sottolineare che a questo risultato si è giunti grazie alla collaborazione virtuosa tra cittadini attivi ed enti di controllo. Infatti, sulla base delle segnalazioni di ingenti formazioni di mucillagine nel porto da parte di cittadini e associazioni, nell’estate del 2011, sotto la direzione dei sostituti procuratori Marco Bisogni e Delia Boschetto, ebbe inizio una complessa attività d’indagine che nel marzo del 2012, all’esito di una ispezione notturna, portò al sequestro dell’impianto di depurazione. Va evidenziato il ruolo fondamentale svolto nel corso delle indagini dalla sezione Nictas, oggi diretta da Maurizio Messina, che nel corso dell’inchiesta è riuscita a ricostruire le modalità attraverso le quali avveniva lo smaltimento illegale dei fanghi di depurazione dell’impianto biologico di Siracusa. Oltre alle analisi delle acque e alle ispezioni nell’impianto di depurazione – dice ancora Legambiente – di grande efficacia è stato il raffronto tra i dati riportati sui registri di carico e scarico dei rifiuti nei diversi anni di gestione dell’impianto, da cui è risultato, negli anni 2010 e 2011, un ammanco di fanghi di più di 3.700 tonnellate, con consistenti risparmi in termini di costi di smaltimento per il gestore”.
Marzio Ferraglio, ex amministratore delegato di Sai 8 e Salvatore Torrisi e Alessandro Aiello, rispettivamente ex direttore generale Gestioni Reti ed Impianti e responsabile Infrastrutture della medesima società, sono stati dichiarati responsabili dei reati di smaltimento illegale dei fanghi provenienti dall’impianto di depurazione di contrada Canalicchio, mediante l’immissione in mare attraverso il torrente Grimaldi e di deposito incontrollato presso il depuratore dei medesimi fanghi e attraverso tali condotte avere danneggiato e deteriorato sia le acque del torrente Grimaldi sia quelle del Porto Grande di Siracusa. Gli imputati sono stati anche condannati per avere omesso di adempiere agli obblighi derivanti dal contratto di servizio e affidamento del Servizio Idrico Integrato sia facendo mancare le opere necessarie allo svolgimento del pubblico servizio in oggetto, sia commettendo frode nell’esecuzione della convenzione di gestione del Servizio Idrico Integrato.
Sono stati anche condannati al pagamento del risarcimento dei danni e delle spese legali in favore delle parti civili costituite (Legambiente, WWF Italia, Natura Sicula, Comune di Siracusa, Libero Consorzio Comunale di Siracusa e Ato Idrico).