Inquinamento, il traffico peggio dell’industria? Legambiente interviene sul caso Siracusa

Dopo la pubblicazione del rapporto “Mal’aria” di Legambiente e l’indicazione del peso del traffico veicolare come fonte inquinante a Siracusa, si è aperta una discussione che ha coinvolto cittadini ed istituzioni. A sorprendere molti, il riferimento alle auto senza accenno alla presenza alle porte del capoluogo di un grande agglomerato industriale. Anche l’assessore del Comune di Siracusa, Giuseppe Raimondo, aveva posto accenno alla questione, chiamando in causa proprio l’associazione ambientalista che oggi non si tira indietro e risponde, fornendo una serie di chiarimenti.
“L’analisi è ristretta ai tre principali inquinanti delle aree urbane che sono le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e gli ossidi di azoto. Non viene fatta una distinzione fra le sorgenti che causano tali rilevamenti, senza che ciò significhi una sottovalutazione del contributo delle emissioni inquinanti provenienti dalle aree industriali prossime ai capoluoghi”, spiega anzitutto Legambiente, soffermandosi sul caso Siracusa.
Nella indagini, quindi, sono stati presi in considerazione i “principali inquinanti monitorati dalle autorità competenti” ed in particolare “quelli relativi ai tre principali inquinanti delle aree urbane che sono le polveri sottili(PM10 e PM2.5) e il biossido di azoto” ritenuti “i marker principali che determinano la qualità dell’aria che respiriamo” ma anche i responsabili “di effetti sanitari cronici sul sistema respiratorio e cardiovascolare e che determinano mediamente oltre 50mila morti premature all’anno solo in Italia”.
A difesa della bontà del lavoro svolto, Legambiente cita le conclusioni della relazione dell’Arpa che coincidono con quanto emerge dal rapporto Mal’Aria: “La zona Aree Industriali [(agglomerato che comprende le aree di Siracusa, Gela, Milazzo) è quella dove sono state registrate le concentrazioni medie annue più elevate di PM10
e il maggiore numero di superamenti della media su 24 ore, così come le stazioni da traffico urbano sono
quelle in cui si registrano le concentrazioni medie annue più elevate di PM10, evidenziando un importante
contributo del traffico veicolare amplificato nelle aree industriali”. Nessuno scandalo, quindi, se si indica il traffico veicolare nemico numero uno (ma non il solo) della qualità dell’aria.
Con 70 auto ogni 100 abitanti, Siracusa ha un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Italia. Quasi inesistente l’offerta di trasporto pubblico e l’utilizzo dell’auto per ogni spostamento è la norma. “I timidi passi avanti fatti di recente con le due nuove linee di collegamento con il centro storico avvenuto la scorsa estate, evidentemente non bastano”, spiegano da Legambiente. “Occorre affrontare e risolvere il problema della storica inefficienza del servizio di trasporto urbano affidato all’AST. Abbiamo salutato come una positiva novità, la realizzazione di diversi chilometri di corsie e piste ciclabili in città a partire dalla scorsa estate. Tuttavia, lo slancio inizialmente dimostrato dall’amministrazione nel realizzare in tempi brevi le corsie a raso, sembra essere venuto meno al momento di completare la prima pista in sede protetta di Viale Tunisi – Via Algeri, i cui lavori si sono svolti a rilento. Aspettiamo fiduciosi l’apporto positivo che avranno sicuramente i nuovi bus elettrici di cui si è dotata l’Amministrazione, ma che ancora non ci risulta siano entrati in funzione. Quello che manca è ancora un progetto complessivo per ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo”.
Per Legambiente, poi, ogni discorso relativo ad un decisivo miglioramento della qualità dell’aria delle città vicine alle zone industriali come Siracusa, Augusta, Priolo e Melilli “non può che passare dall’aggiornamento e dall’approvazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria, di cui in seguito all’annullamento da parte del Tar Palermo nel luglio 2020 non si hanno più notizie e con esso le revisioni delle AIA che ne sarebbero conseguite e avrebbero determinato l’adozione di tecniche più avanzate e misure più stringenti. Queste misure continuiamo a chiederle da anni e siamo pure intervenuti a difesa del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria dinanzi al Tar di Palermo nei procedimenti amministrativi promossi dalle industrie”.
Poi l’associazione ambientalista risponde direttamente all’assessore all’ambiente del Comune di Siracusa. “Stupisce che Giuseppe Raimondo dichiari di non conoscere il punto di vista di Legambiente sulla questione. Nel ribadire a gran voce che il Piano sia prontamente adeguato, anche con la consultazione delle associazioni ambientaliste e non solo delle imprese industriali, Legambiente stigmatizza il coro lamentoso che si è alzato a difesa dei meschini interessi di qualche azienda che pur di non adeguarsi alle ragionevoli e misurate prescrizioni paventa chiusure, delocalizzazioni e licenziamenti. Il pietoso piagnucolio per ottenere fondi dal PNRR invocando la transizione energetica mentre si vuole continuare come prima è un vergognoso tentativo di imbrogliare lavoratori e cittadini che noi respingiamo”.
Sabato mattina a Melilli, intanto, l’associazione ambientalista si mobilita proprio su questi temi. “A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari” il nome scelto per l’appuntamento in programma a partire dalle 10.30 in viale Italia, nei pressi della chiesa di San Sebastiano. “Agli amministratori, ai politici e ai sindacati rivolgiamo l’invito a partecipare e a confrontarsi”.