Isab Lukoil? “Pochi giorni ancora e chiuderà”: Cafeo lancia l’ultimo sos al governo

 Isab Lukoil? “Pochi giorni ancora e chiuderà”: Cafeo lancia l’ultimo sos al governo

“Il governo di Roma tuteli l’interesse nazionale e i posti di lavoro del petrolchimico di Siracusa, altrimenti tra pochi giorni Lukoil sarà costretta a chiudere i battenti”. Fa gelare i polsi la prospettiva che vien fatta balenare dal deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo. Con lo stop al petrolio russo, il cuore pulsante della zona industriale siracusana (Isab Lukoil) vede da vicino la fine.
“Le sanzioni – spiega Giovanni Cafeo – entreranno in vigore dal gennaio del prossimo anno ma sarà possibile, da qui fino alla fine del 2022, importare petrolio solo in caso di contratti di approvvigionamento già sottoscritti. E Lukoil non si trova in questa condizione, per cui lo slittamento all’inizio del prossimo anno delle sanzioni all’importazione del greggio russo non rinvia il pericolo per la produzione nel petrolchimico, anzi lo crea subito”.
Il deputato regionale auspica che il governo italiano prenda dei provvedimenti prima di una catastrofe economica e sociale senza precedenti. In verità è un appello che tutta la classe politica siracusana, regionale e nazionale, lancia da tempo. Riscontrando freddo interessamento da Draghi e dallo Sviluppo Economico.
“Ci sono paesi – continua Cafeo – come Ungheria e Slovenia che stanno difendendo gli interessi nazionali, per cui mi aspetto lo stesso atteggiamento anche da parte dell’Italia. Non scordiamo che il petrolchimico di Siracusa contribuisce al fabbisogno di carburante dell’intero Paese, oltre a dare lavoro ad oltre 8 mila persone nel solo territorio di Siracusa. Inoltre la zona industriale rappresenta una fetta importante del Pil della Sicilia che si troverebbe, di punto in bianco, senza un pezzo della sua economia”.

 

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