Isab, le sanzioni, l’embargo, il futuro: che confusa la Regione, polemizza per un tavolo
Mentre l’attualità imporrebbe altre riflessioni ed altri interventi, l’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano, riporta indietro le lancette e polemizza con il governo per i ritardi sulla dichiarazione di area di crisi complessa. Piuttosto stizzito, Turano dice di aver appreso da un0agenzia di stampa che “dopo sette il Mise sarebbe pronto a valutare la dichiarazione di area di crisi complessa per il petrolchimico siracusano”. Una situazione che “lascia sgomenti”.
Turano ricorda che “il Governo Musumeci ha presentato ben sette mesi fa, dopo un lavoro di oltre un anno con imprese e sindacati e altri attori istituzionali, la richiesta di area di crisi. Purtroppo nessun tipo di risposta ci è stata data nonostante abbia personalmente scritto ben quattro volte al ministro Giorgetti”. I sindacati, in verità, hanno bocciato quel lavoro definendolo una “scatola vuota”.
L’assessore regionale probabilmente equivoca sul tavolo tecnico di questo pomeriggio, con la presenza della sottosegretaria del Mise Alessandra Todde, dedicato ad una prima analisi della situazione del polo siracusano sotto il peso delle sanzione Ue alla Russia che stanno per stritolare la principale raffineria, ovvero Isab.
“Non è più tempo di massimi sistemi”, sbotta Turano. “Il Governo nazionale ci deve dire cosa vuole fare, che progetti ha sul petrolchimico siracusano”, le sue parole.
Invero, nel siracusano, non si è ancora capito quali siano le idee ed i piani del governo regionale, apparso non esattamente a conoscenza delle tematiche e delle dinamiche che investono una delle principali realtà produttive siciliane. Qui si rischia di chiudere e far esplodere una crisi sociale senza precedenti e la preoccupazione della Regione è per una agenzia ed un incontro con il sottosegretario del Mise arrivato, peraltro, senza che da Palermo nessuno muovesse un dito. Peraltro, il punto non è più solo la dichiarazione di area di crisi industriale complessa. La storia è andata avanti. E la Regione?