Ivan Lo Bello sferza la politica: "la Sicilia muore, servono nuove ricette. Imprese e sindacato lo hanno capito"
Sono destinate a far discutere le parole di Ivan Lo Bello. Il presidente della Camera di Commercio di Siracusa e vicepresidente nazionale di Confindustria ha spiegato la sua ricetta per far uscire la Sicilia dalla crisi in cui è precipitata. Una crisi economica e sociale su cui la classe dirigente avrebbe più di una responsabilità. “La Sicilia muore. Imprese e sindacati lo hanno capito, la politica no”, spiega Lo Bello dalle colonne de La Sicilia. Non solo dito puntato. “Discutiamo su un progetto per l’Isola”, invita il presidente della Camera di Commercio di Siracusa. Il 2014 si conferma anno negativo per le imprese. “Il 2015? Dipende dalle scelte che faremo, la crescita non è un fatto automatico”. I sindacati, Cgil in testa, chiedono pragmatismo e porgono una mano alle imprese che vogliono creare lavoro. “E noi siamo pronti a raccogliere questa mano – commenta – Con il sindacato da anni abbiamo un significativo rapporto e collaboriamo su temi generali e locali. Lo dimostrano un’unita’ di intenti e richieste comuni nel corso delle manifestazioni, come quella recente che abbiamo fatto a Palermo. La crisi e i disservizi, l’immobilismo della politica hanno unito sindacati ed imprese. E quando l’obiettivo è salvare la nostra terra non guardiamo certo al ruolo ma a una visione comune”. Lo scenario da mutare rimane però inquietante. “La verità è che abbiamo vissuto per decenni pensando che la spesa pubblica e non quella delle imprese bastasse a prosperare. Avevamo un mercato drogato dalla spesa pubblica. Poi ci siamo svegliati bruscamente: la spesa pubblica è finita. E ora l’imperativo categorico è tornare sul mercato, sennò la Sicilia muore. Imprese e sindacato lo hanno capito, la politica no”.