La chiesa contesa, finisce in Tribunale la querelle per la chiesa di Gesù e Maria in Ortigia

Sarà il Tribunale di Siracusa a decidere chi ha ragione nella vicenda che vede al centro una chiesa di Ortigia e la sua locazione commerciale. Negli anni scorsi, l’allora rettore aveva stipulato un contratto di affitto per lo svolgimento di alcune attività all’interno della chiesa Gesù e Maria, di via Capodieci. Secondo alcune fonti, l’accordo prevedeva una durata di alcuni mesi. Con l’arrivo del nuovo parroco, si è scoperto che i privati erano ancora “in possesso” dell’immobile e così nel 2022 è partita un’azione bonaria per riottenerne le chiavi. Un tentativo che non ha sortito gli effetti sperati e così, nel 2023, il rettore si è rivolto alla giustizia. La causa è tuttora pendente e sarà discussa nel merito – inclusi anche i canoni di affitto di cui viene lamentato il mancato pagamento – solo nel nuovo anno. “La proprietà ha il dovere di chiedere la tutela dell’immobile, sottoposto a vincolo”, filtra dalla Diocesi. “Allo stato, il possesso della chiesa da parte dei conduttori è del tutto legittimo in forza di un contratto di locazione”, replica l’avvocato Alessandra Furnari per conto degli organizzatori della mostra. “Sarà il tribunale a stabilire la durata, visti i contrasti sul punto tra le parti”, aggiunge.
La chiesa non è in uso, nel senso che non vi si celebra messa ma non è neanche sconsacrata. E su questo aspetto ci sono state recenti polemiche per l’organizzazione all’interno di una mostra di arte contemporanea con lanci e schizzi di vernice.
“Arte? Si può assistere e rabbrividire davanti a performances che hanno l’unico obiettivo di dissacrare e sporcare lo spazio chiesastico”, il giudizio duro dello storico dell’arte Paolo Giansiracusa.

foto: antoniorandazzo.it