La chiusura del Ccr di Targia, tra autorizzazioni scadute e la paura di nuovi “avvisi”

 La chiusura del Ccr di Targia, tra autorizzazioni scadute e la paura di nuovi “avvisi”

Sulla chiusura del Ccr di Targia le notizie ufficiali sono poche, anzi pochissime. Ad ore di distanza dall’annuncio sui social da parte di Tekra, la società che gestisce il servizio di igiene urbana a Siracusa, si attende ora la versione del Comune. Ancora nessun commento da Palazzo Vermexio, in attesa dell’esito di una riunione di urgenza convocata questa mattina negli uffici del palazzo di vetro di via Brenta. Al tavolo, con gli assessori Andrea Buccheri e Giuseppe Raimondo anche il dirigente del settore Gaetano Brex e la dirigente Maria Pia Di Gaetano. Imbarazzo è la parola d’ordine. Qualcosa negli uffici non ha funzionato come avrebbe dovuto e non è certo compito di un assessore star dietro alle autorizzazioni o alle scadenze.
“Problemi tecnici” e chiusura “dal primo aprile a data da destinarsi” sono le uniche cose certe. Secondo alcune informazioni, il Ccr di Targia sarebbe oggi sprovvisto di alcuni autorizzazioni (richieste) in quanto scadute. Come è stato possibile non accorgersi delle scadenze?
Con le autorizzazioni scadute, Tekra – gestore della struttura di proprietà del Comune – non non sarebbe disponibile ad assumersi la responsabilità di mantenere aperta la struttura di via Stentinello, onde evitare che possa ripetersi quanto avvenuto ad Arenaura.
In quel secondo centro di raccolta, chiuso da settembre dello scorso anno, si è anche abbattuta una inchiesta giudiziaria di carattere penale, con sequestro e avvisi di garanzia. La società campana avrebbe sollecitato in questi mesi il Comune di Siracusa ad avviare i lavori necessari a Targia per ottenere l’autorizzazione unica ambientale.
Fonti vicine a Tekra lasciano intendere che non vi sarebbe stato l’atteso riscontro da parte del settore comunale competente. Motivo per cui, alla fine, si è deciso per la chiusura prima che si ripetesse la scena già vista ad Arenaura: intervento dei Carabinieri del Noe, sigilli ed avvisi di garanzia.

foto da google maps

 

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