La Gazzetta dedica una pagina a Giuseppe Gibilisco, campione del mondo oggi assessore
Oggi è assessore allo sport del Comune di Siracusa e motore di iniziative di costruzione, recupero e rilancio di impianti sportivi pubblici. Ma nella sua vita “precedente”, Giuseppe Gibilisco è stato uno sportivo di successo, un campione del salto dell’asta capace di salire sul tetto del mondo a Parigi e poi vivere da protagonista un’Olimpiade, chiusa con un bronzo. A lui, la Gazzetta dello Sport dedica oggi un’intima intervista monografica, a vent’anni dal bronzo olimpico di Atene. Il 5.90 con cui vinse l’oro ai Mondiali di Parigi nel 2033 è tuttora il primato italiano di specialità. È poi stato finalista olimpico anche nel 2000 a Sydney e nel 2008 a Pechino. In mezzo quell’accusa di doping poi rivelatasi infondata in ogni sede ma che pesantemente colpì immagine e spirito del campione Gibilisco, forse proprio nel momento migliore della sua carriera.
Finanziare prestato alla politica (anche se lui preferisce dire alla gestione della cosa pubblica), 45 anni, è tornato in pianta stabile nella sua città natale da cui era dovuto andar via per coltivare il grande sogno sportivo.
Nel corso dell’intervista con il giornalista Giorgio Specchia, Gibilisco apre uno spaccato intimo e rivela come l’oro mondiale ha rischiato di schiacciarlo, dopo che lo sport era invece riuscito a salvarlo; lui, ragazzino difficile – così si descrive – che senza la disciplina e le regole dello sport avrebbe preso qualche strada sbagliata. E poi quel “buio” che stava per spingerlo verso un gesto estremo, senza ritorno. Fortunatamente scongiurato, facendo appello ancora una volta ai valori sani.