La morte di Corrado Leone, parla la mamma: "chiedo giustizia, mai più lutti così"
Non trova consolazione Placida Basile, 54 anni, la madre di Corrado Leone il centauro di 34 anni che ha perduto la vita nei giorni scorsi a causa di un incidente stradale insolito: lo scontro con una mucca che aveva invaso la sede stradale. La donna ha sporto querela presso la stazione dei carabinieri di Noto, chiedendo con forza che vengano individuati e puniti i responsabili e riservandosi di costituirsi parte civile nel futuro processo.
L’incidente il 4 novembre scorso, lungo la Statale 287 in contrada Lenzavacche. All’improvviso, dopo una curva, sulla strada si è materializzata la sagoma di un bovino: il primo centauro della fila (in tutto erano in cinque) è riuscito ad evitare l’ostacolo paratosi davanti, Corrado Leone, che lo seguiva, purtroppo no.
La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti, in attesa che i carabinieri di Noto, che stanno conducendo le indagini, individuino con certezza e comunichino all’autorità giudiziaria il proprietario di quel bovino, di colore beige a quanto riferito dai testimoni.
La mamma della vittima, per essere assistita, attraverso il consulente Alessio Tarantino si è affidata a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro. E ha ritenuto di presentare un ulteriore esposto per rafforzare e sollecitare l’azione degli inquirenti e anche per denunciare una situazione inconcepibile che si protrae da troppo tempo.
“Non è il primo incidente che si verifica in quel luogo a causa di una mucca al pascolo e questa volta, purtroppo, c’è scappato il morto, mio figlio” lamenta la signora Basile. Dieci anni fa una coppia di ventenni perse la vita lungo la Provinciale 193 ad Augusta. “Non c’è nessuno steccato a dividere il terreno dove pascolano i bovini dalla strada, anzi, ci sono addirittura dei passaggi aperti nella bassa massicciata: è inevitabile che gli animali invadano la strada se non vengono controllati a custoditi. Ma qui non siamo in un sentiero di montagna, ci troviamo lungo una Statale”.
La mamma di Corrado, però, non punta il dito solo nei confronti del o degli allevatori che lasciano allo stato brado i loro capi di bestiame, in totale spregio della sicurezza e della vita altrui, ma anche verso gli Enti gestori di quel tratto di strada: “mille volte è stato segnalato questo grave problema – aggiunge -, ma nessuno ha mai mosso un dito. E anche dopo l’incidente in cui ha perso la vita mio figlio è rimasto tutto com’era. Chiedo giustizia per Corrado – conclude infatti la mamma – e mi batterò con tutte le mie forze anche per evitare che altre famiglie debbano sopportare il dolore che sto provando io e con cui dovrò convivere per il resto dei miei giorni. Mio figlio aveva tanti amici motocilisti, che conosco bene e che percorrono abitualmente la Statale di Noto: più nessuno dovrà mai morire in questo modo, travolto da una mucca, per colpa di chi considera la strada come un proprio podere. E di chi non è colpevolmente intervenuto”.