La morte di Lele Scieri, scoperte nuove lesioni sul corpo del parà morto nel 1999
L’autopsia sui resti di Lele Scieri starebbe rivelando nuove “sorprese”. Sarebbero state individuate quattro nuove lesioni, non viste quando fu effettuato il primo accertamento sul corpo, quasi vent’anni fa. Il cold case del parà siracusano potrebbe regalare l’ennesimo colpo di scena anche se chi da vent’anni si occupa del caso non pare per nulla sorpreso da quanto oggi emerge. “Che le indagini non siano state scrupolose all’epoca, non è un mistero”, dice l’avvocato Alessandra Furnari che segue la famiglia Scieri. “Importantissimo è un passaggio contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare a carico di Panela. Il gip scrive che sono arrivati ad individuare i presunti responsabili non con nuove prove ma riguardando gli atti del 1999 e confrontandoli in maniera minuziosa”. Come dire che c’era già tutto allora.
Quanto alle quattro nuove lesioni, nessuna conferma ufficiale al momento. Si tratta di indiscrezioni che arrivano da Milano, dove con moderne tecniche si stanno analizzando i resti del parà riesumati dal cimitero di Noto. Il consulente di parte nominato dalla famiglia di Lele Scieri è Antonella Lazzaro. Il 20 luglio scade il termine dei 60 giorni concesso dalla Procura di Pisa. Ma è altamente probabile che arrivi una proroga per completare anche gli accertamenti di laboratorio.
Dall’autopsia postuma gli inquirenti attendono elementi utili a suffragare la tesi dell’omicidio volontario reato contestato a vario titolo ai tre ex commilitoni che lo avrebbero pestato a terra, dopo il volo dalla torretta, nascondendo poi il corpo sotto il tavolo. Gli indagati sono recentemente diventati 4, con l’avviso recapitato all’ex comandante della Folgore, il generale Celentano, oggi in pensione.