La morte di Stefano Biondo, udienza in Corte d’Appello. La sorella: “Dopo 14 anni vogliamo giustizia”

 La morte di Stefano Biondo, udienza in Corte d’Appello. La sorella: “Dopo 14 anni vogliamo giustizia”

Prevista per domani 20 marzo alla Corte D’Appello di Catania II sez. penale, la nuova udienza relativo all’ipotesi di omicidio colposo del 21enne siracusano Stefano Biondo. Unico indagato per la morte del giovane disabile psichico, Giuseppe Alicata l’infermiere dell’Asp di Siracusa ritenuto responsabile di aver provocato il soffocamento di Stefano e condannato in primo grado nel 2018 a due anni di reclusione ed al risarcimento alla famiglia della vittima.
Dopo il rinvio dello scorso settembre saranno presenti i familiari di Stefano Biondo con in testa la sorella Rossana La Monica. Fu proprio lei il 25 gennaio 2011 ad assistere agli ultimi attimi di vita del fratello. Un dolore immenso e difficilmente descrivibile che ha segnato nel profondo La Monica, fondatrice dell’Associazione Astrea e che alla vigilia della nuova udienza affida ad alcune dichiarazioni i suoi sentimenti.
“Dopo più di 14 anni sarà-si chiede la sorella di Stefano Biondo – finalmente la volta buona che verrà fatta un minimo di giustizia per Stefano, il mio fratellino? Dopo innumerevoli rinvii, spero tanto che questo doloroso e surreale iter giudiziario di un figlio di un Dio minore finisca.Continuo a dirmi e a dire al mondo che per Stefano ha fallito la natura, ha fallito la sanità, non deve e non può fallire anche la giustizia. Due anni di pena per omicidio colposo, sono una beffa per aver tolto la vita ad un ragazzo di soli 21 anni, meno di un furto di arance.Ci siamo dovuti battere con le unghie e con i denti per ottenere un barlume di invii con tutto il pathos e l’emotività che ogni udienza comporta e rivivere all’infinito quel fatidico giorno, quando trovai -conclude- mio fratello a terra cianotico e legato con un cavo elettrico”.

 

Potrebbe interessarti