La movida decreta la fine anticipata della zona arancione. "Controlli? Mi appello alla responsabilità"
La scena si ripete e se la zona sia Arancione o Gialla non sembra cambiare nulla. Numerose le segnalazioni, anche durante il fine settimana appena trascorso, di assembramenti, soprattutto nei luoghi tradizionalmente legati al tempo libero (per ovvi motivi non parliamo di “movida”).
Le foto che vedete a corredo di quest’articolo non rappresentano nulla che sorprenda. E’ il Foro Italico, la cosiddetta passeggiata della Marina, nel cuore di Ortigia, gremita di persone, soprattutto giovani. Poche le mascherine indossate, poca la distanza tra l’uno e l’altro, tanta la voglia di fare come se tutto fosse già andato bene.
C’è un aspetto ancora più fastidio: dopo avere consumato le loro bevande, in tanti lasciano bicchieri e bottiglie a terra o sulle panchine. Non è un problema di cestini portarifiuti, tanti o pochi, ma di cultura o – se preferite – educazione. In linea teorica, chi dovrà poi andare a raccogliere tutto, trattandosi di oggetti che sono entrati a contatto con la saliva di chi ha gustato quei drink e non si è preoccupato di altro, si ritrova esposto a rischio contagio raddoppiato.
E i controlli delle forze dell’ordine? Proseguono, assicurano dalla Prefettura. Proprio come gli assembramenti, però. E al momento, questi ultimi, appaiono in discreto vantaggio.
Il prefetto Giusi Scaduto assicura alla nostra redazione che “le forze dell’ordine sono impegnate nei controlli in maniera costante. Un’attività che non è mai venuta meno. Certamente molto deve dipendere dal comportamento e dal senso di responsabilità del singolo. Sarebbe impensabile – prosegue la rappresentante dell’Ufficio Territoriale di Governo- disporre di un agente per ogni cittadino. Mi rendo conto che dopo tutto questo periodo di restrizioni, la componente psicologica giochi un ruolo importante. So che i cittadini hanno bisogno di guardare con speranza al futuro, ma serve, proprio adesso, la massima collaborazione, con la speranza che possa trattarsi dell’ultima fase prima della fine di una situazione così difficile. Dobbiamo tutti rispettare le regole. Spero sia stato metabolizzato il fatto che sia molto più opportuno adeguarsi a semplici comportamenti rispetto ai rischi che si corrono in caso contrario. Proseguiremo- dice ancora il prefetto- nell’azione di controllo capillare e di sensibilizzazione, attenendoci ovviamente alle diverse ordinanze che si susseguono, oltre alle normative nazionali in vigore”.