La pioggia “inghiotte” strade e piazze riqualificate. Cavallaro: “Chi ha sbagliato, ora paghi”

“Era già tutto previsto”. Il consigliere comunale Paolo Cavallaro (FdI) boccia così, con poche parole, i lavori di riqualificazione urbana recentemente conclusi a Siracusa. Attenzioni, dopo le ultime piogge, concentrate soprattutto su piazza Euripide, Largo Gilippo e via Tisia/Pitia. “Senza toccare i sottoservizi e senza risolvere i problemi esistenti di deflusso delle acque e anzi aggravandoli era ovvio che sarebbe finita così”. Dove il finale sono le scene odierne di allagamenti: strade, negozi, scuole e abitazioni.
“E’ grave che nessuno risponda di questo spreco di denaro pubblico: che me ne faccio di un parcheggio, come quello di via Damone, se non posso entrarvi quando piove per non essere travolto dal fango? Che se ne fanno i cittadini e i negozianti di una pavimentazione nuova in via Tisia o in piazza Euripide e poi essere costretti a spalare acqua o mettere davanti i sacchi per evitare di vedere i negozi allagati?”, si chiede l’esponente di opposizione.
Cavallaro annuncia l’avvio di azioni legali. “E’ chiaro che non finisce qua, agiremo presso tutte le sedi competenti a tutela dei cittadini, nelle commissioni e in Consiglio comunale. Qualcuno deve rispondere dei danni e non sempre i cittadini in generale con i soldi del bilancio comunale; i danni devono essere risarciti dai responsabili”, dice il consigliere di Fratelli d’Italia.
“Il Comune di Siracusa – prosegue – è tra quelli che non hanno il geologo in pianta organica, figura tecnica e professionale unica in merito alle conoscenze e competenze geologico-tecniche, occorrenti per la lettura e la decodifica degli eventi naturali che accadono, oltre ad essere il progettista che, insieme ad alcune categorie di ingegneri, può realizzare la progettazione di tutte le opere che occorrono per mitigare il dissesto idrogeologico del territorio. Occorre convocare urgentemente gli ordini professionali e la protezione civile, così da mappare lo stato dell’arte delle aree soggette ad alluvionamento. Siamo già in ritardo”.
Intanto, l’ex assessore Carlo Gradenigo (L&C) segnala la tenuta offerta dal sistema drenante realizzato in piazza Adda. “Mentre ci si interroga sul perché le strade a Siracusa si allagano, a Piazza Adda il sistema di dreni realizzato a suo tempo, assolve perfettamente il compito di drenare le acque e accumularle nel grande vassoio assorbente da 290mc posto sotto la strada, mantenendone la superficie perfettamente asciutta. Una goccia nel mare certo, ma un esempio tangibile di come si dovrebbe affrontare ogni nuovo intervento di rigenerazione urbana in città, andando oltre la banale ripavimentazione o asfaltatura. Adesso magari l’amministrazione si adoperi per sostituirne gli alberi (Aceri montani morti piantati al posto dei previsti Platani) la cui funzione è fondamentale nel medesimo progetto sia per smorzare e assorbire l’acqua d’inverno che per abbattere le isole di calore in estate”.