La Procura di Pisa riapre le indagini sulla morte di Lele Scieri: 18 anni dopo, si indaga per omicidio
La Procura di Pisa ha riaperto le indagini sulla morte di Lele Scieri, il militare siracusano morto nel 1999 all’interno della caserma Gamerra di Pisa. “Abbiamo chiesto e ottenuto la riapertura dell’inchiesta”, dice il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini. Che non nasconde l’importanza del lavoro svolto dalla commissione parlamentare d’indagine, presieduta da Sofia Amoddio. “Un lavoro serio e approfondito che certamente è meritevole di essere ripreso”.
Il parà siracusano era in servizio di leva quando – per cause rimaste sempre misteriose – venne ritrovato morto nell’agosto del 1999. Nessun responsabile venne mai individuato, come dire che nelle caserme italiane si può anche morire nel silenzio. Un caso che richiama da vicino anche quello, più recente, di un altro militare siracusano, Tony Drago.
“Il lavoro della commissione è stato importante e abbiamo deciso di approfondirlo chiedendo la riapertura di un’indagine per omicidio. Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la nostra richiesta: non intendo per ora dire nulla sul contenuto delle attività investigative che abbiamo già avviato”, dice a Il Tirreno il procuratore Crini.
La commissione parlamentare comunque proseguirà il suo lavoro e periodicamente invierà alla procura di Pisa gli atti raccolti così come altri arriveranno già nei prossimi giorni come sottolineato anche dalla presidente Sofia Amoddio. “Ben venga il lavoro dei commissari – ha concluso Crini – perché in questa fase ci stiamo muovendo come se fossimo due autorità giudiziarie distinte. Il lavoro fatto finora dal Parlamento è stato imponente e meritevole di interesse da parte nostra”.
Sul tema interviene anche il deputato pisano del Pd, Federico Gelli. “Fare luce su una delle storie più inquietanti tra quelle che riguardano la nostra città è un atto dovuto verso i familiari di Scieri e verso la società, con la speranza che si possa davvero mettere la parola fine a questa vicenda”.