La provincia in cenere, il sindaco di Buccheri: “Basta chiacchiere, si chiama Mafia agricola”
“Si chiama Mafia agricola. C’è questo dietro gli incendi che stanno devastando il nostro territorio e molti hanno paura a pronunciare questa parola. In questo modo i veri responsabili e le vere cause dei roghi, però, si sono persi di vista”.
Non lascia spazio ad alcun dubbio il punto di vista del sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo. Quella paura a cui fa riferimento, il primo cittadino del comune della Valle degli Iblei non la sente e, al contrario, è pronto a dire basta alle “chiacchiere” , perchè “ogni ora che passa a parlamentare e ad attendere risposta dal governo nazionale e regionale- fa notare- ettari ed ettari di territorio vanno in fumo e ci avvicinano sempre di più alla desertificazione certa”.
Il primo cittadino punta l’indice contro “chi doveva programmare e non lo ha fatto; ci si è limitati solo alle chiacchiere ed a perdere tempo delegittimando o prendendo in giro chi, per decenni, è stato chiamato a garantire il patrimonio boschivo siciliano. Proprio quei lavoratori forestali tanto vituperati ma che oggi vengono invocati per salvarci da questa distruzione”.
Caiazzo chiede “subito l’esercito in campo, il potenziamento di mezzi di terra, una seria riorganizzazione del comparto forestale ed operazioni straordinarie di bonifica per salvare il salvabile”.
Questo per affrontare immediatamente una situazione che rischia altrimenti di sfuggire definitivamente di mano. Poi c’è un passaggio legislativo importante, per Caiazzo. “Occorre mettere mano alla legge 353 del 2000- evidenzia- procedere alla rivisitazione dei sistemi e dei metodi di controllo del territorio ed inasprimento delle pene per i responsabili dei roghi.
Agire adesso o portarsi a vita la responsabilità della morte di un’isola sulla coscienza, oltre che sul proprio curriculum politico personale”. E in quest’ultima dichiarazione sono anche contenute delle accuse. “Intanto, per il Comune di Buccheri- garantisce Caiazzo- immediato avvio di specifici progetti per il controllo del territorio e per l’ulteriore verifica del rispetto dell’Ordinanza n. 17 dell’1 giugno 2021 sulla prevenzione del rischio incendi e sulla pulizia di fondi incolti”.
Infine una sollecitazione rivolta ai cittadini. “Noi ci siamo- promette il sindaco- Siamo certi che i cittadini ci aiuteranno a salvare il territorio”.
Intanto, alla luce delle sue dichiarazioni, il sindaco è stato sentito dalle forze dell’ordine, a cui ha riferito le ragioni per le quali ipotizza quanto detto.