“La ricetta di Danilo” per la regia di Claudio Zappalà al Teatro Massimo di Siracusa

La ricetta di Danilo, spettacolo che ripercorre il cuore della vicenda del Gandhi della Sicilia sarà al Teatro Massimo Città di Siracusa nell’ambito del cartellone di Teatro Civile domani, domenica 2 febbraio, alle 19. Lo spettacolo, scritto e interpretato da Totò Galati, con la consulenza drammaturgica e la regia di Claudio Zappalà, è prodotto da Associazione Città Teatro da un’idea di Barbe À Papa Teatro e vanta le musiche eseguite dal vivo da Nathan Tagliavini. In scena, una cucina e un attore a cui piace cucinare e raccontare storie. Durante tutta la preparazione delle “polpette alla Danilo” Totò Galati ci racconta dei primi anni vissuti a Trappeto da Danilo Dolci e della sua ricetta di comunità, dal suo arrivo fino allo sciopero della fame del 1956, una storia che parla di comunità e di rispetto della natura. Un esempio, quello di Danilo, che può portarci a rivedere la nostra scala di valori e pretendere, quindi, un cambiamento da parte di noi stessi e dalle istituzioni, in un momento storico in cui rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori devono andare di pari passo, per non lasciare nessuno indietro. La ricetta di Danilo è sicuramente un omaggio alla figura di Danilo Dolci (di cui nel 2024 è stato il centenario della nascita). “Ma non è esattamente un racconto biografico, tutt’altro. – spiega il regista – Nel raccontare la sua vita ci siamo resi conto di quanto per noi fosse più importante far passare il messaggio di Danilo, quello che sinteticamente è contenuto nell’espressione “l’unione fa la forza”. È stato interessante costruire una drammaturgia partendo dalla biografia di Danilo Dolci, e riuscire a rintracciare gli elementi di una narrazione di finzione. Siamo riusciti a ricostruire il classico “percorso dell’eroe” in cui si parla in molti manuali di scrittura, partendo però da veri episodi della vita di Danilo. È stato magico e sorprendente vedere come questa storia si raccontasse da sola. Ed è stato bello immaginare e far vivere, quello che le testimonianze non sono realmente in grado di raccontare: ovvero le emozioni e i sentimenti vissuti da Danilo. Nella nostra interpretazione, che non ha pretesa di verità. Anzi, ha pretesa di finzione: nel senso teatrale del termine, che rende vivo e vero il racconto della scena”.