La sfida del Gnl per il porto di Augusta: bunkeraggio e stoccaggio al pontile consortile?

Il porto di Augusta è stato inserito nella rete italiana di distribuzione per la gestione di impianti di stoccaggio di Gnl, il gas naturale liquido. Un combustibile che verrà sempre più utilizzato dalle grandi navi per eliminare il ricorso a quelli attuali, altamente inquinanti.
Insieme ad Augusta, il progetto Gainn4mos, cofinanziato dalla Commissione Europea, ha individuato come prioritari e strategici per la rete italiana i porti di Genova, Livorno, Ancona, La Spezia, Ravenna e Venezia. Si tratta di porti Core.
L’Autorità portuale di sistema della Sicilia Orientale ha individuato nel pontile consortile la struttura più adatta per lo scopo. Nel 2003 venne redatto un progetto di riqualificazione ma il pontile è attualmente non utilizzato. Per la sua struttura e caratteristiche, risulterebbe particolarmente versatile con riferimento anche alle linee guida dettate dall’Agenzia della Sicurezza Marittima Europea sul bunkeraggio per il Gnl.
Il 26 ottobre scadono i termini della manifestazione di interesse avviata dalla stessa Autorità portuale. Subito dopo, le imprese interessate saranno invitate ad riunione formale ad Augusta per discutere delle caratteristiche formali e della esatta localizzazione del bunkeraggio. Un confronto al termine del quale saranno avviate le procedure di gara per l’assegnazione dei lavori con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Presumibilmente entro le prime settimane del 2020.
“Il gas naturale liquefatto (gnl) è leva competitiva per il sistema industriale e logistico della Sicilia Orientale e di tutto il Sud Italia”, ricordava Confindustria Siracusa poche settimane fa. E’ bene ricordare che il Governo italiano ha disposto che entro il 2025 tutti i porti “core” della rete TEN-T dovranno essere in grado di fornire Gnl alle navi e che dovranno essere previsti, opportunamente distanziati, distributori Gnl per mezzi pesanti sulla rete stradale.
Mario Dogliani, direttore generale della Fondazione CS Mare, spiega che dal momento in cui il Gnl diventerà – come previsto – una quota significativa (20-30%) del combustibile utilizzato per il trasporto marittimo, ogni porto dovrà essere dotato di molteplici sistemi di rifornimento, per poter servire in contemporanea diverse utenze anche di vario tipo. “In quest’ottica – ha spiegato – sono due i tasselli fondamentali di cui la Sicilia, a beneficio dell’intera area del Sud Italia, deve dotarsi: la realizzazione ad Augusta di un deposito costiero small scale (3.000-15.000 metri cubi) per la fornitura di Gnl a mezzi navali e la messa a punto di un’infrastruttura mobile che potrà rifornire, direttamente o indirettamente, l’utenza marittima, terrestre, e di altro genere della Sicilia e del Sud Italia”.
Il progetto, però, non incontra il favore degli esponenti delle associazioni ambientaliste e di alcuni comitati cittadini megaresi. A preoccupare è il rischio di incidente rilevante che, però, è già presente per via dell’alta concentrazione industriale.