La siccità pesa sul futuro di turismo e agricoltura in Sicilia. Lo studio: “Durerà per anni”
La grave siccità che ha assetato la Sicilia in questo 2024 rischia di non essere un fenomeno estremo isolato e limitato a questa stagione eccezionale. Un nuovo studio scientifico condotto da World Weather Attribution segnala come potrebbe invece durare per diversi anni, finendo per compromettere la tenuta di vari settori economici della regione. Un problema che la Sicilia condivide con la Sardegna e legato – secondo il gruppo di ricerca – al cambiamento climatico di origine antropica, destinato peraltro ad acuirsi per via del riscaldamento globale.
Secondo gli studioso, senza correzioni, entro il 2050 la temperatura potrebbe alzarsi di altri due gradi. Per capire bene le proporzioni, gli esperti spiegano che già con un ulteriore aumento di 0,7 gradi la siccità passerebbe da estrema ad eccezionale, con settori vitali come agricoltura e turismo che si ritroverebbero presto in ginocchio.
Soluzioni? Poche e strette come lo sviluppo di strategie di adattamento e resistenza ai cambiamenti climatici e una seria applicazione del principio della riduzione delle emissioni in atmosfera.
“La carenza idrica che da mesi sta mettendo in ginocchio le due principali isole italiane è una drammatica conseguenza della crisi climatica”, dice senza esitazione Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia. “A pagare il prezzo della siccità estrema, amplificata da un uso inefficiente delle risorse idriche e da infrastrutture inadeguate, sono le persone che subiscono razionamenti di acqua, gli ecosistemi naturali e persino interi settori produttivi come l’agricoltura e il turismo. Danni gravissimi di cui si dovrebbe invece chiedere conto alle aziende del petrolio e del gas che con le loro emissioni di gas serra sono i principali responsabili della crisi climatica”, accusa l’organizzazione ambientalista.