L’allerta meteo sottovalutata, polemiche sugli avvisi della Protezione Civile

 L’allerta meteo sottovalutata, polemiche sugli avvisi della Protezione Civile

Il forte vento che spazza da ore Siracusa porta con sè un’accesa polemica sul sistema regionale di allerta meteo. Il Dipartimento siciliano aveva diramato ieri un alert giallo – secondo gradino in una scala di quattro – per l’intera Sicilia. Ma sul siracusano, il forte vento unito alle precipitazioni a tratti battenti delle ultime ore sono apparsi ai più poco coerenti con una generica allerta gialla.
Il sistema di protezione civile, peraltro, è alla base delle scelte che vengono poi adottate sui vari territori, a livello locale. Quando il livello di allerta sale ad arancione o addirittura a rosso, quasi automatiche sono – ad esempio – le ordinanze di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, emanate dai sindaci.
Ieri pomeriggio solo Avola, Pachino e Portopalo avevano deciso di chiudere oggi gli istituti scolastici, alla luce dei disagi legati alle insistenti precipitazioni che avevano causato vari allagamenti. Questa mattina, poco prima delle 7, anche il sindaco di Floridia ha chiuso le scuole. “Questa non è un’allerta meteo gialla”, ha detto questa mattina Marco Carianni, non senza polemica.
“Se il sistema di allerta è questo, qualcosa non funziona. Va riformato”, dice senza mezzi termini il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, finito in un vortice di critiche per la mancata chiusura delle scuole. “Sono arrabbiato”, aggiunge d’un fiato. “Se fosse arrivata una indicazione meteo più coerente con la realtà, avremmo chiuso tutto ieri pomeriggio, senza esitazioni. E invece, la Protezione Civile ha sottovalutato le condizioni odierne, esponendo noi sindaci a tutta una serie di rischi di cui faremmo volentieri a meno”, insiste il primo cittadino del capoluogo.
Non si sarebbe potuto disporre la chiusura comunque questa mattina, come ha fatto Floridia? “Chiudere oltre 50 istituti scolastici alle 7.30 del mattino rischia di creare più disagi che altro. Pensate agli studenti pendolari, ai genitori che devono organizzarsi per i figli piccoli che restano a casa, pensate alla difficoltà di una comunicazione che sia capillare e veloce ma con poco tempo di margine. Ma quello che dico io è che se iniziamo, preventivamente, a chiudere le scuole tutte le volte che c’è un’allerta gialla di fatto, in inverno, non si farebbe quasi mai scuola, visto che quasi ogni giorno l’allerta meteo diramata dal Dipartimento regionale è di livello giallo. Così – aggiunge ancora Italia – il sistema non funziona, perde utilità. Se dobbiamo decidere ognuno per conto suo, per come piace al mattino guardando fuori dalla finestra, allora dimentichiamoci della Protezione Civile. Però così finisce che quando ci sarà un problema reale, non saremo nelle condizioni di capirlo”.

 

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