L’altra emergenza: Lungomare di Levante, l’ingrottamento alla base del muraglione
L’insolita prospettiva permette di analizzare meglio le condizioni del muraglione di Levante, alla cui base si è aperta nei mesi scorsi una vera e propria “voragine”, lunga più di 12 metri e profonda almeno 2. Grazie allo scatto realizzato da Dario Ponzo, in un solo colpo d’occhio è facile capire perchè – a livello della strada – sia stato inibito il passaggio dei pedoni e la sosta delle auto.
Alla base della parete est dell’isolotto era già stato segnalato ad agosto 2021 un piccolo “buco”. Poi, a causa della continua azione del mare, il problema si è amplificato a dismisura, assumendo le proporzioni attuali. I marosi, soprattutto con le mareggiate di ottobre e novembre, hanno “mangiato” diversi metri di riempimento all’interno del muraglione su cui poggia via Vittorio Veneto.
Dalla Protezione Civile è stato assicurato uno stanziamento pari a circa 190mila euro, per un intervento di somma urgenza. Nei prossimi giorni previsto un incontro tra il responsabile regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina, ed il capo di gabinetto del sindaco di Siracusa. Da definire tempi e modalità di intervento, e non solo per il lungomare di Levante pure tra i temi in discussione.
Secondo prime indicazioni, i lavori qui dovrebbero essere svolti attraverso l’ausilio di un ponteggio. Impossibile, spiegano i tecnici, fare ricorso ad una chiatta: il basso fondale e la presenza a poca distanza dei frangiflutti sconsiglierebbero il ricorso ad un intervento via mare. Si cercherà allora di recuperare e riutilizzare i conci del rivestimento interno finiti in mare sotto i colpi delle onde, anche per garantire quanto più possibile l’omogeneità del muraglione. Il rattoppo, insomma, non dovrebbe essere troppo evidente. L’obiettivo dichiarato è quello di chiudere prima possibile quell’ingrottamento, specie prima che possa iniziare a destare qualche ulteriore preoccupazione. La soluzione definitiva del problema passa, ancora una volta, dalla necessità di adottare nuove protezioni per “depotenziare” i marosi che si infrangono sulle coste siracusane esposte.