L’amaro commiato di Gradenigo che critica L&C: “Forse c’erano altre strade…” “

“È stata la peggiore settimana dell’ultimo anno e mezzo ma alla fine, preso atto dell’impossibilità di dialogo tra il sindaco e Lealtà e Condivisione, ho deciso di non andare avanti da solo, senza l’appoggio dell’associazione e delle persone con le quali ho fin qui lavorato. Occorrerà chiedersi se non c’erano altre strade se non quella di ritirarsi dal campo da gioco”. Carlo Gradenigo affida ai social le sue prime parole dopo essersi dimesso da assessore. Fosse dipeso da lui, avrebbe certamente proseguito. Ha prevalso l’ordine di scuderia e la responsabilità verso il movimento politico fondato da Giovanni Randazzo.
“Personalmente ritengo che questa amministrazione abbia avuto fino ad oggi i requisiti fondamentali, in termini soprattutto di impegno e lavoro anche da parte dello stesso sindaco che davanti a carenze organiche e strutturali non ha mai fatto mancare il proprio personale contributo. Tutto ciò mi ha permesso in questo anno e mezzo di lavorare serenamente ai tanti progetti in campo.
Una nuova sfida adesso è alle porte: le nuove risorse che arriveranno a disposizione della città aprono un nuovo scenario. Ma questa nuova partita la guarderemo in tv”, l’amaro sfogo di Gradenigo che disvela così il suo turbamento e l’amarezza per aver dovuto presentare le sue dimissioni in ossequio ad equilibri politici.
“Avevo due opzioni: essere un assessore in rappresentanza di se stesso per continuare a seminare oppure rappresentare la posizione di quella realtà che abbiamo costruito insieme e che quei semi mi ha aiutato a piantare.
È stata una decisione sofferta ma coerente con il mio modo di fare politica, nella consapevolezza di non poter raccogliere i frutti di tanto lavoro ma con la speranza che sarà la città a goderne comunque. Resta forte il rammarico di un’occasione persa che nessuno stratega delle alleanze potrà essere certo di restituire e un augurio a chi seguirà di poter fare sempre meglio”.