L’annuncio nel 2020, poi l’oblio. Che fine ha fatto la Casa della Solidarietà di Grottasanta?
Che fine ha fatto il progetto della “Casa della Solidarietà” a Grottasanta? Annunciato a giugno del 2020, prometteva una nuova vita per l’ex Madonna delle Grazie attraverso l’impiego di risorse disponibili con Agenda Urbana (circa 5 milioni di euro).
Nei mesi scorsi, ed è l’ultima novità, il Comune di Siracusa ha affidato l’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, al termine di una procedura aperta. Ad aggiudicarsi il contratto è stata la Litos Progetti srl, con sede a Santa Caterina Villarmosa (Cl) per 133.077,22 euro. Uno dei primi atti della ditta è stato la richiesta dell’anticipazione contrattuale del 20%, prevista dal Decreto Rilancio. Ci sono, quindi, voluti diciotto mesi per arrivare alla fase della progettazione esecutiva. La burocrazia e la dilatazione dei tempi si confermano, purtroppo, tallone di achille dei lavori pubblici.
Il piano di trasformazione della ex Madonna delle Grazie è una iniziativa a tre: Comune di Siracusa, Iacp e Associazione nazionale costruttori edili (Ance). A giugno del 2020 la presentazione del progetto, anche con una serie di rendering per illustrarne le nuove funzioni. Tecnicamente, si tratta di un progetto di “riqualificazione e rifunzionalizzazione”. L’obiettivo è quello di creare un “innovativo modello sociale e abitativo, nello spirito del social housing”.
Il grande complesso, oggi vuoto, muterà aspetto ed al suo interno troveranno posto 9 appartamenti singoli, 19 matrimoniali, 4 per famiglie, 12 stanze singole e 4 matrimoniali. Nel progetto, spazio anche ai servizi di foresteria, lavanderia ed ai cosiddetti servizi di quartiere aperti anche all’utenza esterna, con ingresso dal portico su via Grottasanta. Sono stati previsti un centro di aggregazione, un centro di orientamento, un’area coworking, caffetteria e centro famiglia. Curiosità: quella che era la chiesa dell’ex Madonna delle Grazie verrà convertita in cineforum: uno spazio di circa 128 mq.
Nel dettaglio, il progetto iniziale – realizzato dagli architetti Anna Zuccarini e Francesco Pappalardo – limita gli interventi di demolizione e ricostruzione, prevedendo l’eliminazione del muro di confine dell’edificio e l’accorpamento dell’area servizi (S3) dell’attuale tratto di strada di via Basilicata. A delimitare il rinnovato complesso saranno direttamente le strade: via Grottasanta, via Rosa Maria Zangara, via Calabria e via Lazio.
Per superare i salti di quota fra l’edificio e l’esterno, si è pensato alla creazione di scarpate a verde, parterre, gradonate, scale e rampe, tali da consentire la fruizione degli spazi di fruizione pubblica anche ai diversamente abili. Parallelamente alla via Calabria è stata inserita un’area a parcheggio pertinenziale, che fa da filtro all’area destinata agli “orti sociali”.
I principali interventi edilizi riguardano un nuovo portico su via Grottasanta, “dalle forme meno rigide e sinuose per percepire uno spazio pulsante e sempre diverso”, si legge nella prima redazione del progetto preliminare. Un corpo scala ed ascensore posto in testa ai due bracci minori dell’edificio, ascensore per il raggiungimento delle abitazioni del primo piano e sistema di scale e rampe con rispettivi percorsi nell’area a verde più “privata”, per il raggiungimento del piano terra degli edifici, dai due cortili.