Latomia batte Ccr, salta il progetto: niente centro di raccolta alla Mazzarrona

La notizia è che il centro comunale di raccolta di Mazzarrona non si farà. Più che la protesta dei residenti, è stato il parere della Soprintendenza a bloccare il progetto. Dopo il preavviso dei giorni scorsi, ricevute le controdeduzioni di Palazzo Vermexio, gli uffici della sezione archeologica dell’ente che tutela i beni culturali hanno confermato il loro parere negativo. “Durante l’esecuzione dei saggi archeologici preventivi si ha avuto modo di constatare che tutto il lotto è interessato dalla presenza di latomie a cielo aperto riferibili all’estrazione dei blocchi per la realizzazione delle mura dionigiane e pertanto suscettibili di essere sottoposte a tutela”, si legge nel parere della Soprintendenza. Valutazione finale: “progetto non assentibile”. A meno che non lo si sposti altrove (“Questa Sezione potrà prendere in esame un progetto delocalizzato in altra area”). Una simile linea oggi avrebbe probabilmente a bocciare persino la realizzazione di viale Santa Panagia, del Palazzo di Giustizia e di quell’ampia area urbanizzata in mezzo alla necropoli greca. Spirito dei tempi, si usa dire.
Essendo un intervento finanziato con fondi Pnrr (circa 700mila euro, ndr) e quindi soggetto a scadenze temporali precise, non è più immaginabile oggi una riprogettazione altrove con annessi tutti i saggi e gli studi preventivi. Il rischio sarebbe quello di avviare un cantiere per poi ritrovarsi con l’intervento definanziato. Quale sarebbe il male minore? Rinunciare all’intervento prima ancora di avviarlo, per non rimetterci anche soldi pubblici. E probabilmente questa sarà la scelta di Palazzo Vermexio: definanziare il ccr di Mazzarona per dedicarsi agli altri due, sempre finanziati con il Pnrr, da realizzarsi alla Pizzuta e ad Epipoli. A meno di altre sorprese…