L'Autodromo di Siracusa è un cancello chiuso. I sogni, i progetti, i soldi e la triste realtà
C’era una volta l’autodromo di Siracusa. Una delle tante infrastrutture lasciata a “metà”. Eppure sforzi e stanziamenti non sono stati lesinati. Come conferenze stampa su lavori, ammodernamenti, nuove funzionalità, accordi di rilancio e quant’altro. Ma la triste verità è che l’autodromo di Siracusa è solo un cancello chiuso. Sbarrato da pneumatici, rimasti a guardia dell’impianto e della mai pienamente completata area box. Oramai è persino scomparsa l’indicazione che recitava all’ingresso “Autodromo di Siracusa”.
Proprietaria della struttura è la ex Provincia Regionale. Nel 2013 l’ultimo stanziamento di fondi per il completamento e ammodernamento delle strutture dell’autodromo, funzionale alla sua apertura alle competizioni.
Le speranze erano tante. E tutte riposte nella società AIS (autodromo Internazione di SIracusa) creata dalla Valerio Maioli spa per la progettazione, riqualificazione e gestione della pista. Lavori che prevedevano l’adeguamento del circuito principale di 5.404 metri, con l’obiettivo di una riduzione della velocità massima e della sicurezza. Ma anche la creazione di due tracciati (lunghi 2.707 e 2.549 mt.), ognuno con il proprio paddock, utilizzabili anche contemporaneamente. Direzione gara, sala stampa per cento giornalisti, sale conferenza e servizi: un progetto ambizioso che guardava soprattutto alla utenza motociclistica (prove libere, test, gare) con il sogno Superbike ben in testa. Investimenti per 20 milioni di euro a fronte di una concessione trentennale.
Ma oggi quell’autodromo è lontano dall’essere un cantiere dove fervono i lavori in prospettiva di una riapertura. E’ solo un cancello chiuso. Uno dei tanti quando di mezzo c’è un ente pubblico. Con il rischio di tornare indietro agli anni bui, vanificando gli sforzi compiuti da appassionati – coma la famiglia Melluzzo – che negli anni 90 avviò una azione di recupero del tracciato siracusano, la cui costruzione iniziò nei primi anni 70. Anno 2017, cancello chiuso. Abbandono.