"Lavorare in Ortigia, un incubo spostarsi": parte una petizione dei lavoratori
Difficile raggiungere Ortigia per i lavoratori che vivono altrove. Parte, dunque, una raccolta firme per chiedere all’amministrazione un immediato cambio di passo. Portavoce del gruppo di dipendenti alle prese con disagi negli spostamenti da e verso il luogo di lavoro è Giuseppe Implatini. “Dopo innumerevoli appelli lanciati in più occasioni agli assessori (attuali e del passato)- la posizione espressa- assegnatari delle deleghe in oggetto, noi lavoratori e lavoratrici in servizio presso gli uffici ubicati sull’isola di Ortigia constatiamo con grande rammarico che l’attuale Amministrazione continua ad essere sorda e cieca sulla questione in oggetto. Per sgombrare il campo da facili etichettamenti- prosegue Implatini- ricordiamo ai destinatari in indirizzo che con correttezza e non essendo residenti in Ortigia, non abbiamo mai chiesto il rilascio di ulteriori pass per l’accesso alla Z.t.l., non volendo allungare la già fin troppo lunga lista degli aventi diritto al talloncino “magico”, un elenco che insieme ai relativi criteri di composizione meriterebbe comunque approfondimenti e trasparenza. Un gesto di responsabilità civica che però non ci ha ripagato, perché non solo non è stata mai attuato un servizio di trasporto pubblico da e per l’isola ma non è stata trovata alcuna alternativa all’accesso in Ortigia con pass, considerando che prima delle restrizioni alla Z.t.l. ai non residenti era concesso nelle ore lavorative di posteggiare la propria auto sugli stalli riservati ai possessori di pass. Privilegio revocato ormai da anni a favore di una restrizione della normativa che regola l’accesso alla Z.t.l. senza prevedere il potenziamento dell’esistente ma discontinuo servizio di bus navetta, ad oggi persino eliminato”. Una situazione che i firmatari della petizione definiscono intollerabile e che “ci spinge a chiedere, stavolta con urgenza a questa Amministrazione, che si trovi finalmente una soluzione dignitosa ed efficiente, anche in considerazione della vocazione turistica della città. Raggiungere Ortigia, com’è evidente per noi lavoratori e lavoratrici la cui sede di assegnazione si trova all’interno dell’isolotto, non è una scelta ma una necessità; ecco perché non troviamo ammissibile in una città civile di dover ricorrere ad espedienti, spesso scomodi, costosi e a volte difficilmente attuabili per poterci recare a lavoro, (affitto di un posto auto in rimessa all’interno dell’isolotto, utilizzo di strisce blu a pagamento per poi proseguire comunque a piedi verso ola meta, utilizzo di mezzi a due ruote spesso pericolosi per l’incolumità personale e per i più fortunati lo sfruttamento di familiari o amici, autisti forzati”. Questo stato di cose peserebbe sulle tasche e sull’organizzazione di intere famiglie. Al Comune viene rimproverata la capacità di programmazione di un “servizio semplice di bus navetta dai principali parcheggi fino al centro storico, già sperimentato peraltro la sera e nei fine settimana”. I lavoratori non escludono, in caso di mancato riscontro, azioni eclatanti che rendano evidente il proprio disagio quotidiano”.