Lavoro nero, in 11 mesi l’Inps ne scopre 400 e recupera 70 milioni di evasione
In 11 mesi in Sicilia l’Inps ha scoperto 400 lavoratori in nero e recuperato 70 milioni di euro di evasione. Intervenendo oggi a Sciacca all’ottava edizione del “Premio Giovanni Cumbo” organizzato dalla Consulta regionale degli Ordini dei consulenti del lavoro della Sicilia, il direttore regionale dell’Inps Sicilia, Sergio Saltalamacchia, si è soffermato sull’attività svolta dall’istituto di previdenza nel campo della sicurezza e della legalità del lavoro: “Da gennaio a novembre – ha detto Saltalamacchia – il nostro personale, supportato dal contingente di ispettori assegnati dall’Ispettorato nazionale del lavoro, ha visitato circa 800 aziende riscontrando, purtroppo, un tasso di irregolarità del 90%. Abbiamo accertato contributi omessi per circa 45 milioni di euro e abbiamo annullato rapporti di lavoro fittizi per circa 25 milioni di euro, accertando inoltre la presenza di 400 lavoratori sconosciuti all’Inps. Si tratta di circa 70 milioni di euro – ha osservato Saltalamacchia – , risorse significative che erano state sottratte alla collettività e che, invece, avrebbero potuto essere utilizzate per erogare più prestazioni sociali e potenziare i servizi essenziali per la collettività evitando il continuo ricorso dello Stato a riforme del sistema di welfare”.
Oggi, proprio per promuovere e favorire la cultura della legalità e semplificare il rapporto fra l’Inps e i consulenti del lavoro, Sergio Saltalamacchia e il presidente della Consulta regionale, Giuseppe Carambia, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. “L’effetto immediato – ha spiegato il direttore regionale dell’Inps Sicilia – è quello di andare incontro alle giuste esigenze di professionisti e imprese dando risposte immediate alle richieste di servizi prevedendo, addirittura, appuntamenti entro tre giorni dalla richiesta di approfondimento del tema più sentito dai consulenti, cioè il rilascio del Durc”.
Giuseppe Carambia, presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro, ha commentato: “Questo protocollo è il primo passo, perché assistere le imprese dando risposte in tempi celeri le aiuta ad applicare meglio i contratti. La nostra categoria vede sempre più l’inserimento di giovani e oggi abbiamo presentato un modello di Intelligenza artificiale, ‘Clia’, che ci aiuta ulteriormente a risolvere le problematiche delle imprese. Costituiremo a breve con Inps, Inail e Assessorato regionale al lavoro osservatori su sicurezza e legalità e per migliorare le procedure. Inoltre, uno dei problemi maggiormente lamentati dalle nostre imprese è quello dell’alto costo del lavoro. Il legislatore era intervenuto con ‘Decontribuzione Sud’, che scadrà a fine anno. Attraverso il nostro presidente nazionale, Rosario De Luca, che oggi si è videocollegato con il nostro evento, la nostra categoria ha avviato un confronto costruttivo con il governo nazionale e con la Commissione europea e confidiamo di potere ottenere risposte positive”.
Un’importante notizia l’ha data il presidente nazionale della Fondazione consulenti per il lavoro, Vincenzo Silvestri: “Il ministero del Lavoro e l’Inps hanno attivato la nuova funzione della piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) che, dallo scorso 24 novembre, con l’impiego dell’IA utilizza i dati registrati dall’Inps di tutti i disoccupati percettori di Naspi per creare i loro curricula e inserirli nella piattaforma nazionale, dove ogni interessato può confermarlo o modificarlo. Sulla stessa piattaforma i percettori di Naspi possono sottoscrivere online il Patto per il lavoro con il Centro per l’impiego senza più doversi recare fisicamente presso la struttura. ‘Siisl’ poi mette curricula e Patti per il lavoro a disposizione di tutte le imprese sul territorio nazionale che cercano personale, ma anche degli enti di formazione professionale italiani, che hanno l’obbligo di riscontrare i curricula corrispondenti con i loro corsi e proporre a questi soggetti dei percorsi formativi. Dal prossimo 18 dicembre questo servizio sarà a disposizione di tutti i cittadini italiani, anche di quelli che già lavorano e che aspirano ad un’occupazione migliore. Finalmente si crea così una rete nazionale di incrocio fra domanda e offerta di formazione e di lavoro, grazie alla quale fra sei mesi il ministero potrà verificare l’occupazione creata, dare un rating agli enti di formazione e avere gli elementi per creare un coordinamento nazionale dei servizi di formazione e di impiego”.