Le api sono le sentinelle ambientali di Sortino: andranno a “caccia” di inquinanti
Sortino è il primo comune siciliano a “sperimentare” l’utilizzo di api come sentinelle ambientali. E non poteva che essere la città del miele ad attivare un simile progetto di biomonitoraggio. Attraverso gli spostamenti delle api sul territorio, si potranno scovare eventuali inquinanti e persino la loro concentrazione.
L’iniziativa parte dal soffitto del palazzo di città, dove sono state montate tre arnie. Gli esperti analizzeranno poi il miele prodotto da quelle api e andranno alla ricerca di eventuali inquinanti.
Le api, è risaputo, sono considerate dei “sensori viaggianti” per quel che riguarda la qualità dell’ambiente. Come spiega la società che ha proposto il progetto, accolto dal Comune di Sortino guidato dal sindaco Vincenzo Parlato, quegli insetti sono capaci di coprire in una giornata un’area di 7kmq, vale a dire un cerchio con raggio di 1,5km. Quindi una ampia fetta di territorio.
Un’arnia dovrebbe arrivare ad ospitare circa 10 mila api, “ognuna delle quali visita un migliaio di fiori al giorno. Pertanto ogni colonia può effettuare fino a 10 milioni di microprelievi al giorno di micropolline nella propria area di bottinaggio”. Da questo dato, contenuto nella scheda di presentazione del progetto, si ha una idea immediata di quella che dovrebbe essere la capacità di biomonitoraggio delle api.
I dati sulla qualità dell’ambiente verranno tratti dall’analisi chimica del cosiddetto pane d’api, capace di fornire informazioni puntuali.
Il progetto si protrarrà sino a settembre 2025. Il costo, per il Comune di Solarino, è di mille euro all’anno: con quelle somme vengono pagate la analisi di laboratorio, affidate ad un centro specializzato di Bologna.