Le attenzioni della Prefettura su Marzamemi, no alla “militarizzazione dei territorio”
Dopo i recenti allarmi su Marzamemi, si è riunito questa mattina in Prefettura il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Vi hanno partecipato, oltre al prefetto Scaduto, il sindaco di Pachino, Carmela Petralito, il Questore, Benedetto Sanna, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i Colonnelli Gabriele Barecchia e Lucio Vaccaro.
Al centro dell’attenzione, le risse dei giorni scorsi che hanno creato elevato allarme sociale nel borgo che, nei fine settimana, è preso d’assalto da centinaia di giovani. I responsabili di quegli episodi sono stati individuati e denunciati.
Intanto gli operatori economici del borgo di Marzamemi si sono dotati di un codice di autoregolamentazione con cui s’impegnano a contribuire concretamente per il rispetto delle leggi per la tutela del decoro urbano e della quiete pubblica. Da valutare l’installazione di varchi, anche in previsione del possibile contingentamento degli accessi, stante le ridotte dimensioni del borgo.
Si tratta di misure che vanno nella direzione della legalità a tutto tondo e che sia il Prefetto sia i responsabili delle Forze di polizia hanno auspicato vengano portate avanti con determinazione dall’amministrazione comunale di Pachino, di cui Marzamemi è frazione.
A margine della riunione, è stato ricevuto il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, che ha assicurato il sostegno della categoria per tutte le iniziative idonee a garantire una cornice di sicurezza e il contrasto a tutte quelle forme di illegalità che danneggiano il territorio e il settore del commercio.
Dalla Prefettura pronta una richiesta alle associazioni di categoria per uno schema di regolamentazione per una uniforme disciplina degli orari di somministrazione di bevande alcooliche e delle modalità di svolgimento degli intrattenimenti musicali, con relative sanzioni.
“L’obiettivo comune – spiega il prefetto Giusi Scaduto – non può e non deve essere quello di militarizzare il territorio, né di spostare le criticità da un’area all’altra della provincia. Un’azione coordinata e condivisa del pubblico e del privato ha come traguardo ultimo un’offerta di qualità per residenti e turisti, la prevenzione di fatti che suscitano allarme sociale e la partecipazione attiva degli operatori economici alla sicurezza urbana, quale bene comune irrinunciabile”.